Dybala, l’ultimo bacio di una Joya incompleta
(FORZAROMA.INFO, Balzani) «Amor ch’a nullo amato amar perdona». In questi casi si può ricorrere al Sommo. Perché si parla di sentimenti alti, di sogni e di storia. Quella che Paulo Dybala ha comunque firmato, anche se non c’è stato un lieto fine. Non c’è stato a Budapest, non c’è oggi in questa sera di fine agosto che lascia più malinconia di un’ultima pioggia d’estate prima del tramonto al termine di una vacanza in cui ci si è divertiti parecchio. Ma si parla anche di dannazione, perché oggi così come Paolo e Francesca ci si sente un po’ all’inferno.
Le gocce si mischiano così alle lacrime, quelle della maledetta notte contro il Siviglia quando la Joya poteva mettersi al fianco di Re illustri come Totti o Falcao. Nelle favole però ci sono anche i mostri. E Taylor ha tramutato la fiaba in un film horror. Le lacrime di Paulo erano le nostre, la voglia di rivalsa pure. Non ci sarà però, così come non c’è stata per Mourinho. Perché la storia di Dybala con la Roma è già finita con quell’ultimo bacio appena sfiorato: la palla per la testa di Dovbyk a Cagliari che poteva almeno regalare quel maledetto lieto fine. La corsa al colpevole porta a tramutare la tristezza in rabbia, e i tifosi possono permetterselo. Anzi, devono farlo. Perché all’Olimpico domenica ci saranno tante maglie con la maglia numero 21. (…)