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Le Fée fee fee fee

Di Franco Bovaio – Ispirati dal suo cognome così musicale che riporta alle note della celebre canzoncina che apre i samba e tutti i trenini che Dio comanda in ogni tipo di festa, i tifosi della Roma sono già pronti a celebrare il neo acquisto Le Fée e a trasformare l’Olimpico in un sambodromo! Tanto ormai allo stadio si va più per celebrare lo spettacolo calcio nella sua interezza, quasi che ci si trovasse in una discoteca all’aperto, che solo per vedere una partita di pallone, come accadeva a noi in tempi ormai lontani, nei quali, però, la Roma era brasiliana e forte davvero.

Confessiamo che Le Fée non lo conosciamo e che siamo molto curiosi di vederlo all’opera, perché ci ispira buone sensazioni. Altrimenti non crediamo che il neo ds Ghisolfi avrebbe scommesso così pesantemente su di lui (23 milioni di euro non sono bruscolini, si sarebbe detto sempre ai nostri tempi) esponendosi in tal modo agli occhi dei tifosi e della proprietà con il suo primo acquisto.

Francese come lui e come gli altri sedici loro connazionali che li hanno preceduti in giallorosso, a partire da Candela (che fu il primo “galletto” della storia ad approdare alla Roma nel gennaio del 1997) e per finire con Nzonzi. La scommessa del signor Monchi, che poi si rivelò un flop, come il ds che l’aveva portato.
Non crediamo che sarà così nel caso di Ghisolfi e di Le Fée fee fee fee…
Perdonateci, il motivetto ci viene spontaneo.