RASSEGNA STAMPATOP

EDICOLA. De Rossi, il giusto in parole e gesti

IL MESSAGGERO (P. MEI) – Roma no, Torino sì: già vista, già vissuta. I poteri forti di allora, tempi di Fiat Lux, contrastò in sotterranea Roma candidata olimpica per il 2004 e vinse Atene, e poi appoggiò la candidatura dei Giochi nel giardino di casa, al Sestriere, e Torino ebbe il 2006. Ma, se telefonando come cantava Mina: adesso il potere a Cinque Stelle ha detto no a Roma 2024, manco a provarci, però sull’autostrada Genova-Torino ha trovato la sua via di Damasco e, convertito, s’è fatto potere a cinque cerchi, olimpici, in pochi mesi. E’ bastato un colpo di telefono di Grillo a Collegno, riunione di attivisti pentastellati: come smemorato del luogo, il celebre caso Bruneri-Canella fatto spettacolo, Totò ci ha fatto ridere di più. E Pasquale Festa Campanile ci fece su un film intitolato Uno scandalo perbene.

GRANDE DANIELE – Il magnifico comportamento, quel silenzio vero, finalmente, durante il minuto di raccoglimento per Astori all’Olimpico romano, ha testimoniato di un dolore speciale ed ha avuto la sua èco nel gol di Daniele De Rossi, nella commovente immagine dei suoi abbracci ai compagni, nella vena e l’urlo che sono rimasti dentro Capitan Futuro, ormai Capitan Presente, che avrà pure qualche momento che sbanda, però dice sempre le parole giuste, fa spesso i gesti giusti (ma sì, anche quando rosica). Non è solo un calciatore: è un uomo. Vero.

QUEL GOL CHE FA PENSARE – Segna per la Fiorentina, che al minuto 13 si ferma in ricordo di Davide, come si fece al 14 per Crujyff, Vitor Hugo Franchescoli de Souza, numero 31, gli anni di Astori. Come dire poeticamente lassù qualcuno vi ama. Anche perché al gol vincente l’orologio segnava le 13.

TI RICORDI CHILAVERT? – Chilavert, il portiere del Paraguay che parava tutto e segnava i rigori, ha messo su una faccia e un fisico che lo farebbero un buon narcotrafficante se facesse l’attore. Ora ha raccontato qualche segreto da spogliatoio: non sarà contento l’idolo tedesco Ballack che, parola di Chilavert, puzzava come una capra e s’inondava di profumo al limone. Il che peggiorava la situazione.

BREXIT SI’, SPAINEXIT NO – Costerà 20 mila sterline di multa a Pep Guardiola aver indossato in campo il fiocco giallo dell’indipendentismo catalano: la Brexit sì, ma l’uscita dalla Spagna no. A volte lo sport è proprio ipocrita.

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