Se per vincere bastava giocare a calcio
(LA REPUBBLICA, Torri) È come se Mou fosse esonerato ogni settimana. Partita dopo partita, la clamorosa scelta della proprietà texana di mettere alla porta il guru portoghese, che pure noi all’epoca giudicammo inopportuna nei tempi e nei modi ma non nella sostanza, si sta rivelando come quella migliore che si potesse prendere.
Daniele De Rossi ha rivoluzionato una Roma che nelle ultime sette partite di campionato (più le due europee contro il Feyenoord che hanno garantito la qualificazione agli ottavi di Europa League) è seconda in classifica alle spalle solo dell’ingiocabile Inter di questa stagione; ha ottenuto sei vittorie e una sconfitta ma proprio contro i futuri campioni d’Italia in una sfida in cui i giallorossi se la sono giocata alla pari; ha segnato venti gol a una media di quasi tre reti ogni novanta minuti; ha vinto tre partite consecutive in trasferta roba che nella passata gestione era successa in un intero anno solare; è rientrata di prepotenza in quella corsa alla qualificazione alla Champions che vuole dire una vagonata di milioni di euro che farebbero tanto comodo al bilancio romanista. (…)