ROMA-TORINO. Mi ritorni in mente…
20/04/2016. Roma-Torino 3-2: The King of Rome will never die
Si racconta che in alcuni angoli remoti dell’Olimpico, avvicinando l’orecchio, ancora si possa sentire l’eco dello stadio chiamare a gran voce il nome di Francesco Totti. L’evento maggiormente accreditato ad aver scatenato il singolare fenomeno acustico è datato 20 aprile 2016, 34esima giornata del campionato di Serie A 2015-2016. Una stagione che definire di passaggio sarebbe quantomeno riduttivo a fronte di un vero e proprio cambio di era rappresentato dall’imminente passaggio del Dieci dal campo alle stanze di Trigoria.
Traghettatore designato Luciano Spalletti, rientrato a gennaio sulla panchina in sostituzione di Rudi Garcia, il cui destino in giallorosso resterà legato a quanto accaduto in quelle settimane. Il tecnico di Certaldo, alla sua seconda esperienza sulle sponde del Tevere, si confermò uomo di collina più che di mare, indimenticabile “raspatore” più che lungimirante timoniere.
Quel giorno di aprile era di scena all’Olimpico il Torino di Ventura, in una sfida decisiva per la conquista del terzo posto, ultimo utile (ai tempi) per l’accesso alla Champions League.
A 5 giornate dalla fine del torneo il talento di Porta Metronia aveva collezionato solo 284 minuti, a causa di un infortunio muscolare prima e lo scarso feeling con l’attuale ct azzurro una volta tornato a disposizione. Nonostante l’esiguo minutaggio il suo contributo era certificato da uno score che contava 2 gol e 2 assist, in pratica una “gioia” ogni 71 minuti. Tra queste la rete, fondamentale, realizzata a Bergamo 3 giorni prima quando era subentrato nel finale. Non abbastanza per regalargli una maglia da titolare contro i granata, match nel quale viene lasciato in panchina al fianco di Dzeko, preferendogli inizialmente Salah ed El Shaarawy.
Un attacco leggero che infatti non morde e la squadra di Ventura prende sempre più campo fino a passare in vantaggio grazie a Belotti. Il Gallo prima coglie il palo dalla lunga distanza e segna su rigore, da lui stesso procurato, portando gli ospiti in vantaggio al 35′. L’occasione più nitida dei padroni di casa nella prima frazione è il clamoroso mani in area di Gaston Silva non visto da Calvarese. Al ritorno in campo il fischietto di Teramo riesce nell’impresa di superarsi non vedendo un penalty ancora più clamoroso su conclusione a botta sicura di Nainggolan “parata” da Gazzi.
Nulla può invece il direttore di gara, al pari dell’estremo difensore Padelli, sul colpo di testa di Manolas che svetta più alto di tutti rimettendo l’incontro in parità al 21′. Nemmeno il tempo di capire verso chi fossero rivolte le invettive del greco, partito minaccioso verso la panchina dopo il gol e placcato da Rudiger, ed il Torino passa di nuovo. Cross di Bruno Peres, Maicon si addormenta e sul secondo palo sbuca Martinez lesto a superare Szczesny.
L’Olimpico chiama a gran voce il suo campione e Spalletti, novello Cesare, concede i 4 minuti finali al simbolo di Roma. Un gesto a molti apparso più come segno di generosità verso i tifosi che di considerazione per il calciatore.
Ma al Dieci bastano altrettanti secondi per riscrivere la storia, aggiungendo un nuovo capitolo alla favola del Capitano.
Punizione dalla destra di Pjanic, sponda di Manolas e spaccata sul secondo palo di Francesco per il gol de pari. Lo stadio è in delirio ma il meglio deve ancora venire. Ancora due giri di orologio e Calvarese, al terzo fallo di mano degli ospiti, e forse solo perché ancora scosso da quanto appena accaduto, decreta la massima punizione.
A presentarsi dagli undici metri e raccogliere un pallone il cui peso specifico supera di gran lunga i 450 grammi regolamentari lui, il condottiero di mille battaglie. L’esecuzione, e il lato, è quello delle grandi occasioni: destro alla destra del portiere e il suo nome a risuonare per l’eternità. The King of Rome will never die!
TABELLINO
ROMA-TORINO 3-2 (0-1)
MARCATORI Belotti (T) al 35′ p.t.; Manolas (R) al 21’s.t., Martinez (T) al 36’s.t., Totti (R) al 41′ e al 44′ s.t.
ROMA (4-3-1-2) Szczesny; Maicon, Manolas, Rudiger, Emerson (dal 14′ s.t. Dzeko), Florenzi, Keita (dal 41′ s.t. Totti), Nainggolan, Perotti, Salah, El Shaarawy (dal 35′ s.t. Pjanic).
A disp: De Sanctis, Zukanovic, Digne, Torosidis, Castan, Vainqueur, Strootman, Iago, De Rossi.
All. Spalletti.
TORINO (3-5-2) Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti, Peres, Baselli (dal 27′ s.t. Vives), Gazzi (dal 50′ st. Edera), Obi, Silva (dal 18′ s.t. Molinaro), Martinez, Belotti.
A disp: Castellazzi, Ichazo, Bovo, Zappacosta, Farnerud, Jansson, Candellone.
All. Ventura.
ARBITRO Calvarese di Teramo.
Ammoniti Florenzi per proteste, Belotti per gioco scorretto
NOTE spettatori 6.281. Angoli 10-3. Recuperi: 2′ pt, 5′ st.