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Feyenoord-Roma. DE ROSSI: “Il gol preso è colpa mia, dobbiamo lavorarci”

Al termine del match, Mister De Rossi ha commentato così il suo esordio europeo da allenatore della Roma. Queste le sue risposte alle domande dei cronisti Sky:

Che tipo di risposte ha ricevuto in questo stadio senza i vostri tifosi?
“I tifosi non entrano in campo, le squadre forti vincono comunque. Gara difficile, l’avevamo letta così, sono soddisfatto. Ho chiesto grande aggressività ma c’era bisogno di tanta gamba contro una squadra che sa fare possesso. Prima della partita volevo motivarli, per quello che avevo visto la prestazione c’è stata anche oggi. Ci sono momenti in cui bisogna soffrire quando la squadra avversaria gira bene la palla e fa cose interessanti, anche con rotazioni simili alle nostre”.

Grande reazione di Lukaku oggi.
“Si parla di uno degli attaccanti più forti al mondo. Accontentarci sarebbe sbagliato ma la prestazione l’ha fatta come a Cagliari. Quando lui tira 5-6 volte in porta il gol lo fa. A 19 anni aveva 100 gol in Premier. Se riempiamo l’area è più semplice ma lui deve riuscire a fare gol anche con l’uomo addosso, come oggi. Sono contento sia dell’atteggiamento sia delle prestazioni, le sue e quelle degli altri”.

Il gol subito figlio di errori individuali?
“Non è questione di errore, non mi va di sottolinearlo. L’errore di base è mio, conoscendo i tempi limitati che abbiamo. Siamo arrivati in corsa e non c’è tempo per fare tutto quello che vorremmo. Se prendi sempre gli stessi gol vuol dire che devo lavorare di più su questo fondamentale. Se vogliamo riempire l’area con tanti giocatori sappiamo che è pericoloso. Dobbiamo occupare meglio lo spazio della porta prima che parta il cross, poi i due centrocampisti e i due centrali devono dividersi gli uomini. Se sono in 8 bravi loro ma di media sono 4-5, abbiamo gli uomini necessari per dividerci gli uomini solo se prima ci dividiamo bene lo spazio da difendere. Devo lavorarci di più e meglio. Ora arriva Ndicka, che non ho mai allenato, quindi avremo modo di lavorare e toccare questo fondamentale. Anche con l’Inter abbiamo subito gol così, vuol dire che è un segnale. Devo svegliarmi e lavorarci meglio”.

Riguardo invece il gol fatto, ci spieghi la posizione di Paredes sulla sinistra?
“Quando costruisci a tre non è necessario che il centrale sia sempre il centrale. A volte si stringe un terzino e si alza l’altro, a volte si abbassa Paredes. Contro il Cagliari abbiamo costruito a quattro e si abbassava Cristante a fare il terzino. È importante che ci sia un uomo lì che sappia impostare e che occupi quella funzione, non importa chi sia quell’uomo. È ovvio che per comodità spesso siano i due centrali con un terzino o col mediano davanti la difesa. La differenza la fa il momento in cui lui fa il passaggio. Se avesse passato direttamente da 20 metri, loro avrebbero scalato e non avremmo fatto quello che abbiamo fatto. Invece lui ha condotto palla portandola ad un paio di metri dall’avversario e il passaggio per Spinazzola lo ha portato all’uno contro uno, ed è quello che vogliamo lì. Negli ultimi metri diamo idee e qualche nozione ma poi la differenza la fanno come sempre i calciatori”