EDICOLA. De Rossi, la Roma ritrova il suo barometro per la Champions
GAZZETTA DELLO SPORT (C.Zucchelli) – L’uomo dei due moduli è pure l’uomo che protegge di più la difesa. Ma è anche l’uomo che ha commesso «quella sciocchezza che a Genova ci è costata due punti», come pensano in molti. Daniele De Rossi, croce (poca) e delizia della Roma: è vero che lo schiaffo a Lapadula a Marassi ha impedito alla squadra di portare a casa una vittoria che sembrava pressoché certa e ha dato il via al periodo nero dei giallorossi durato due mesi, ma è vero pure che la sua assenza in campo si è fatta sentire partita dopo partita.
DUE MODULI – Contro il Benevento è tornato in campo dopo un mese e mezzo giocando una manciata di minuti, da fine dicembre aveva fatto mezzo allenamento con la squadra (sabato), atleticamente non era neanche al 50% e magari non lo sarà neppure a Udine. Ma la Roma ha bisogno di lui, in campionato come in Champions. E se alla Dacia Arena potrebbe ancora riposare (torneranno Nainggolan e Pellegrini), nelle tre partite contro lo Shakhtar e poi contro Milan e Napoli il posto da regista sarà suo. Da vedere con quale modulo: De Rossi può essere il vertice basso del 4-3-3, oppure può agire da mediano nel 4-2-3-1, ruolo che con Pizarro (soprattutto), ma anche Aquilani, Pjanic e Keita ha ricoperto spesso in passato. E altrettanto spesso gli ha regalato alcune tra le soddisfazioni migliori della sua carriera.
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