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Un mercato di rivoluzione

Più che un mercato di riparazione è stata una vera e propria rivoluzione quella operata dalla famiglia Friedkin all’inizio del 2024.
Il primo squillo la proprietà americana lo aveva lanciato nei primi giorni di gennaio con l’ufficializzazione della risoluzione del contratto con il gm Tiago Pinto fissata a inizio febbraio.

Un annuncio che di certo preannunciava cambiamenti all’orizzonte ma non in grado di scuotere un ambiente messo a soqquadro dall’ l’allontanamento, a metà mese, di Josè Mourinho sostituito in panchina da Daniele De Rossi.

Un cambio totale nella gestione dell’area sportiva a cui ha fatto seguito un rinnovato attivismo sul fronte calciomercato con l’arrivo di tre importanti pedine: un difensore centrale, un esterno sinistro ed un attaccante.
Mosse che auspichiamo tutti si riveleranno vincenti ma che svelano, ad oggi, colpe e pregiudizi riguardo l’attuale gestione.

L’arrivo del giovane difensore Dean Huijsen, e soprattutto le modalità del suo trasferimento, hanno sollevato perplessità figlie di un’unica colpa: quella di non essere intervenuti in estate su un reparto effettivamente a corto di effettivi. E, sotto la voce colpe, non possiamo non citare le partenze, sempre in prestito, degli attaccanti Andrea Belotti e Ola Solbakken: due delle peggiori scelte operate da Tiago Pinto in questi anni.

Errori di valutazione hanno riguardato anche la corsia sinistra con il conseguente arrivo, colpevolmente in ritardo, di un nuovo terzino individuato nella figura di Angelino. Una scelta e non solo una necessità, lo spagnolo, a differenza del centrale di proprietà della Juventus, come dimostrato dalla formula con la quale è sbarcato nella Capitale. La definizione dell’opzione per il suo acquisto prima e il successivo “colpo” di Tommaso Baldanzi hanno reso chiaro come le tante voci sulla presunta impossibilità della società giallorossa di operare sul mercato fossero del tutto infondate.

Fatta la rivoluzione ora bisogna fare la Roma, a cominciare dall’annuncio di chi sarà chiamato a dirigere l’area sportiva.