DE ROSSI: “Ringrazio la gente, non potrei essere più contento”
Al termine del match, Mister De Rossi ha parlato ai microfoni dei giornalisti. Queste le sue parole:
Buona la prima?
“Sì buona, buono il risultato”.
Questo secondo esordio come è stato?
“È stato piacevole. Quando venivo da tifoso c’era sempre molto affetto. Però qui ho un ruolo diverso e lo vivi in maniera diversa. C’era grande emozione ma dall’altra parte anche tanta tensione. Ho cercato di conciliare le due cose e di ringraziare la gente a fine partita perché mi hanno chiamato durante la partita. Non potrei essere più contento”.
Due tempi diversi. Nel secondo è mancata velocità.
“Il primo tempo mi è piaciuto molto, voglio riguardare la partita. Se fai le stesse cose del primo tempo ma la fai piano diventa dura, perché diventa prevedibile. Loro hanno grande gamba e gli viene facile venire ad accorciarsi e giocare nelle linee”.
Come stanno Dybala e Spinazzola?
“Già da prima della partita Dybala sentiva qualcosina ma non era niente di grave. Credo che possiamo ripetere questa diagnosi anche adesso. Non si sente completamente libero di spingere. È stato fermo 10 giorni, poi siamo arrivati noi e abbiamo un po’ caricato e forse è anche colpa nostra. Spina forse si è fatto qualcosa, ma niente di grave anche per lui”.
Nel secondo gol si è vista la ricerca del gioco palla a terra. Questo può essere il primo punto di partenza?
“È una delle prime cose su cui abbiamo lavorato. Penso sia importante avere la gestione della palla. Il secondo gol deve farci capire che se giochiamo ad un tocco ha un senso, sennò ci addormentiamo. Le squadre sono preparate se vai piano con il possesso palla ti ammazzano. Se giochiamo velocemente, con i giocatori che abbiamo, ci divertiremo”.
Che sapore ha l’abbraccio della tua Curva?
“Uno dei momenti che verranno messi nell’album dei ricordi della mia vita e della mia carriera. Tanto tempo fa dissi “se avessi avuto due carriere da donare alla Roma”, ora forse mi è stata donata. Vedremo quanto durerà, da una parte me la devo godere ma dall’altra devo dare il 200% perché sulle nostre spalle, e sulle mie in particolare, c’è l’amore di questa gente che non mi fa mai dimenticare che siamo stati insieme per 20 anni. Ho salutato la Curva perché era giusto così per il tributo che mi hanno fatto, ma non farò tutte le volte il giro di campo”.
Come fare a trasformare i fischi in applausi?
“Giocando meglio il secondo tempo. Se avessimo giocato meglio saremmo andati via più contenti. Alla fine abbiamo vinto, dobbiamo festeggiare le vittorie e ricreare entusiasmo. La squadra anche soffrendo ha lottato e speso tanto. I giocatori hanno dimostrato di tenerci molto”.
Pellegrini ha fatto una prestazione diversa.
“È uno dei giocatori più importanti che abbiamo e uno dei migliori talenti italiani. Deve ritrovare la continuità nelle partite, deve toccare tanti palloni e poi arrivare in area, lui è uno che sa segnare. A Roma è giusto che il capitano romano sia messo di fronte alle responsabilità, abbiamo tanto amore e onore, ma ci sono anche oneri. Deve essere equilibrata la bilancia. Pellegrini è cresciuto tanto in questi anni, in questa settimana si è comportato da vero leader. Nel primo tempo mi è piaciuto tantissimo, poi nel secondo è calato anche lui”.
L’abbiamo messa a suo agio nella sua prima intervista?
“Mi date del lei anche se ci conosciamo da 20 anni ma è giusto così”.