Milan-Roma: è sfida tra deluse?
DIVAGAZIONI ROMANISTE di Franco BOVAIO – Milan-Roma. La chiamano la sfida delle deluse ma a vedere la classifica mica tanto, perché il Milan è terzo con ben dieci punti in più della Roma che, se c’è una delusa, è lei, non l’avversario lombardo.
Certo, a Milano criticano Pioli in ogni momento, anche quando vince a fatica, perché il Milan era partito per lottare per lo scudetto e, invece, si trova a rincorrere (senza grandi speranze apparenti) le prime due della classe, che sono anche le sue rivali storiche: Inter e Juventus. E poi è stato eliminato dalla Champions finendo in Europa League (ma il girone era obiettivamente complicatissimo) e dalla Coppa Italia per mano di quell’Atalanta che si diverte sempre un sacco a rompere le uova nel paniere delle grandi. Ma da qui a dire che è in crisi … Dai su, visto il valore obiettivo della rosa pensiamo che Pioli stia facendo tantissimo.
È la Roma che è in crisi, non il Milan. Lontana anni luce dalla vetta della classifica. Distante quattro (recuperabili) punti dal quarto posto della Fiorentina, ma con in mezzo tre squadre (Bologna, Atalanta e Lazio) e due subito sotto (Napoli e Torino) che possono anche scavalcarla. Reduce dall’eliminazione in Coppa Italia anche lei, ma per mano della Lazio, che è ormai diventata la sua bestia nera (4 derby vinti su 6 negli ultimi due anni e mezzo) e questo brucia ancora di più. Perché il derby di coppa era rischiosissimo solo per chi lo avrebbe perso e questa è stata la Roma che, come sempre accade quando si perde un derby dalle nostre parti, ora ne paga le conseguenze a livello di critica, polemiche e contestazioni. Meritatamente, aggiungiamo noi, per come lo ha giocato. Anzi, pardon, per come non lo ha giocato!
Dunque, per noi, Milan-Roma è solo apparentemente la partita delle deluse. Perché tra le due, in caso di sconfitta, sarà soprattutto la Roma a pagare dazio, visto che allungherebbe il suo momento no e rischierebbe di precipitare al decimo posto. Lontana dai sogni di gloria e dai castelli in aria che troppo spesso noi tifosi le costruiamo addosso.