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UN PUNTO DI AMAREZZA

di MIMMO FERRETTI – Per commentare quanto accaduto sul terreno dello stadio Olimpico, partiamo dai numeri che hanno accompagnato il pre partita. Roma in casa con quasi il doppio del punti dell’Atalanta in trasferta, 20 contro 11. Un rendimento chiaro, per entrambe le squadre. E, per questo, ago della bilancia del pronostico – nonostante il clima di emergenza targato Trigoria – un po’ più spostato dalla parte dei giallorossi. Roma con 6 vittorie in 9 gare capitoline; Atalanta con 5 sconfitte in 9 appuntamenti lontano da Bergamo. Ma, come si sa, il calcio è materia strana, guai fidarsi più di tanto delle statistiche. Non serve (non basta) questo, insomma, per spiegare l’esito della sfida tra Josè Mourinho e Gian Piero Gasperini, chiusa con un pareggio (1-1) che non accontenta la Roma. I giallorossi hanno avuto più occasioni e, quindi, il pareggio è un punto di amarezza e pure due persi. La prestazione, anche se non totale, c’è stata ma siamo qui a raccontare di un misero punticino raccolto tra Juventus e Atalanta. Poco.

Si chiude il girone d’andata e la Roma gira a quota 29: un bottino non in linea con le attese di critica e tifosi. E un ottavo posto a 4 punti dalla zona Champions che merita un sacco di riflessioni. Serve tutto un altro passo, nella seconda parte del campionato, se si hanno realmente ambizioni di Grande Europa.

Karsdorp, dopo aver “aiutato” l’Atalanta a passare in vantaggio, per via della clamorosa dormita su Koopmeiners sul cross proveniente dalla corsia opposta, ha poi propiziato la rete del pareggio della Roma, guadagnando (tramite Var) un calcio di rigore, trasformato da Dybala, nel miglior momento della squadra di Mou dopo una partenza più ritmica e lineare degli uomini di Gasperini. Partita scorbutica, piena di duelli e praticamente marcature penalizzate in ogni angolo del campo. Una grande occasione per l’Atalanta per bissare la rete del vantaggio, decisivo Rui Patricio su De Ketelaere; almeno tre opportunità per la Roma per pareggiare prima della rete di Dybala. A proposito: prima dell’intervallo, netto fallo al limite dell’area bergamasca su Paulo lanciato a rete ignorato dal pessimo Aureliano.

In avvio di ripresa fuori Llorente (guai muscolari, probabilmente) per l’esordiente e affidabile Huijsen, per comporre il terzetto arrettrato con Mancini centrale e Kristensen spostato sul centro-sinistra. Dentro Scamacca tra gli ospiti al posto di De Keteleare. Dopo un’ora abbondante di gioco, dentro Celik e Spinazzola per i deludenti Karsdorp e Zalewski. Prima dei cambi, due interventi acrobatici salva risultato di Carnesecchi e un gol annullato a Scamacca. Mou cambia atteggiamento, allora: fuori Pellegrini, dentro Paredes, acciaccato e per questo inizialmente in panchina. La Roma continua a tenere il controllo del gioco, spinge con tutta se stessa, costruisce e spreca occasioni. Così non riesce a ribaltare il punteggio. Ciliegina finale di Aureliano: rosso a Mourinho, che non sarà in panchina in casa del Milan. Roma in silenzio-stampa. E mercoledì il derby di Coppa Italia.

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