TIAGO PINTO “Dopo la Roma sono pronto a tutto”
Tiago Pinto, general manager uscente della Roma, ha rilasciato una lunga intervista a The Atheltic nella quale ha parlato della sua esperienza nella Capitale e dei motivi che lo hanno spinto a lasciare il club. Queste le sue parole:Sul perché ha lasciato Roma. “Non sono il tipo di persona che cerca di lavorare 15 anni nello stesso posto e di sentirsi a proprio agio. Mi piacciono i rischi. Mi piacciono le sfide. Penso che il ciclo sia vicino alla fine. Non sto parlando del ciclo Roma o del ciclo Friedkin, ma la missione che avevo era quasi compiuta”.
Sulle cessioni. “Abbiamo venduto più di 160 milioni di euro in giocatori e se guardi i giocatori che abbiamo venduto, forse solo Ibanez (ora all’Al Ahli) e (Nicolo) Zaniolo erano giocatori che giocavano davvero nella nostra (prima) squadra perché tutti i gli altri giocatori non erano pezzi chiave. Erano in prestito o fuori rosa”.
Sull’arrivo di Mourinho. “Credo che tra il primo approccio e l’annuncio siano passati 14 giorni. Se penso alla proprietà e al modo in cui abbiamo ingaggiato Mourinho, li rappresenta molto bene. Lo hanno fatto velocemente senza clamore e sorprendendo tutti.”
Sull’arrivo di Dybala. “Penso che siamo stati molto intelligenti nel gestire i tempi perché a fine stagione o all’inizio del mercato, se dovevamo andare a combattere con i club interessati, non avevamo la capacità,. Per alcuni motivi alcuni club non erano in grado di concludere l’accordo in quel momento, mentre altri stavano cambiando allenatore. Quindi abbiamo capito il momento, ora o mai più. Quindi avevamo una settimana per fare questa cosa e durante quella settimana a Torino penso che abbiamo lavorato di nuovo molto bene come squadra: proprietà e allenatore pienamente coinvolti”.
Sull’atmosfera di Roma. “Penso che sia giusto dire che non ci sono molte atmosfere come quelle che hai qui a Roma. I Friedkin ai Friedkin il hanno riportato questa unità tra la città e la squadra”.
Sul un possibile futuro in Premier. “È il campionato in cui tutti vogliono essere; i giocatori, gli allenatori e i dirigenti. E’ il migliore del mondo. Mi piacerebbe fare quell’esperienza. Ora o più tardi. Adesso la cosa più importante è provare di nuovo quello che ho provato al Benfica e quando sono arrivato alla Roma. L’allineamento e l’impegno con le persone del club. Dopo la Roma sono pronto a tutto)