Non si vince con le figurine
(GAZZETTA DELLO SPORT) Le ossessioni sono una brutta cosa. Tiago Pinto, ossessionato per sua ammissione da Renato Sanches, ha perso la scommessa. Ma non è l’unico errore commesso sul mercato dal portoghese. Le difficoltà finanziarie complicano il lavoro e stimolano la fantasia: la bravura emerge proprio quando la disponibilità economica è limitata. (…)
L’impressione è che Pinto abbia cercato il nome più che l’utilità, un po’ per proteggere se stesso e un po’ per ammaliare i tifosi, mettendo poi sulle larghe spalle di Mourinho il compito di assemblare la squadra. Che in alcuni ruoli è da quarto posto e in altri (gli esterni, la difesa al di là della perdurante assenza di Smalling) no.