ROMA, UN PUNTO ALLA PROVA DEL 9
di MIMMO FERRETTI – Doveva essere l’occasione per continuare a dare forza al “fattore Olimpico” e, di conseguenza, alla classifica per cullare con un ulteriore sorriso le rinnovate ambizioni di Grande Europa, invece il gruppo di Josè Mourinho è andato incontro a un pareggio (1-1) carico di episodi che, al di là di ogni considerazione, frena il suo recente, buonissimo cammino. Complicato, però, stabilire se – analizzando la cronaca della partita – per la Roma si tratti di due punti persi o di un punto guadagnato. Ogni tipo di riflessione, su questo argomento, ha una sua validità.
Partita in chiave romanista condizionata da un doppio infortunio in attacco (prima Dybala poi il suo sostituto Azmoun) e soprattutto dal “rosso” (doppio giallo) beccato da Zalewski con la Roma in vantaggio per la splendida rete in apertura di Lukaku. Lukaku poi espulso (rosso diretto) a pochi minuti dalla fine, con la Roma che ha chiuso il match in doppia inferiorità. Roma in 10 dopo un’ora abbondante di gioco e, nel giro di due minuti, raggiunta nel punteggio dal pareggio di Martinez Quarta. Da quel momento in poi, si è assistito a un vero e proprio assalto viola alla porta di Rui Patricio, sempre attentisimo nel respingere gli attacchi della Fiorentina.
Una Roma che sul piano della prestazione ha fatto bene con Dybala in campo ma che poi si è via via persa per strada contro il palleggio molto organizzato e verticale della Fiorentina. Una prestazione non positiva sia dal punto di vista tecnico (alcuni giocatori sono apparsi impresentabili) sia tattico, con i viola a fare costantemente la partita anche in parità numerica. Dopo l’espulsione di Zalewski, la squadra giallorossa ha praticamente smesso di giocare, si è dedicata a una difesa passiva che le ha consentito di chiudere con un pareggio da (ancora) quarto posto, ora in compagnia del Bologna avversario domenica prossima nel capoluogo emiliano. Roma a Bologna senza Lukaku e Zalewski squalificati e con Dybala e Azmoun infortunati e da verificare con estrema attenzione.
analisi che rispecchia perfettamente il match. Quando esce Dybala emergono i limiti di calciatori discreti/normali adatti a piazze da ottavo/nono posto, sia tecnici che mentali, e, di nuovo, non riusciamo a imporci su una squadra al nostro pari livello…
I prossimi match ci diranno sicuramente e impietosamente a cosa si può ambire