Provaci ancora Mou
(IL MESSAGGERO) Dopo Tirana e Budapest, Mourinho ci riprova. L’appuntamento che il portoghese ha fissato in agenda è per il 22 maggio a Dublino. Il lungo viaggio europeo parte questa sera, a Tiraspol, città di 134mila abitanti, nata sulla riva sinistra del fiume Dnestr, a 10 chilometri dal confine con l’Ucraina.
Politica a parte e con la guerra a due passi, questa sera si gioca. Mourinho non vuole ripetere l’avvio dello scorso anno che, complice il ko in Bulgaria contro il Ludogorets al debutto, costrinse i giallorossi ai playoff contro il Salisburgo. Schiererà quindi una “squadra vera”. “Ho portato anche i giovani Mannini e D’Alessio ma non partiranno dal via” , spiega sornione lo Special. Che non si sbilancia sul tandem Belotti-Lukaku (“Non ve lo dico chi gioca davanti”) ma fa un’eccezione per la porta: “Ci sarà Svilar”.
È una vigilia soft che si accende solo quando a Mou viene menzionata Budapest: “Continuerò a dire fino all’ultimo giorno, e magari anche dopo la fine della mia carriera, che la finale di Budapest non l’abbiamo persa. Lo dirò ogni volta che parlerò di quella partita”. È un attimo. Non dà l’idea di voler polemizzare. Il fioretto in campionato (“Non voglio prendere squalifiche”) vuole estenderlo anche all’Europa. Ma quella partita è un nervo scoperto. Gli è rimasta indigesta come alla totalità dei tifosi romanisti.