RASSEGNA STAMPATOP

Addio Champions

(IL TEMPO) Fine dei giochi. Dopo il ko contro il Milan a San Siro la Roma sbatte anche sull’Inter e resta fuori da tutto: settima in classifica, lontana anni luce dalla Champions e in dubbio anche per la prossima Europa League. Apre Dimarco, replica e nella ripresa Lukaku: 2-0 e tutti a casa. E conta poco che la Roma sia rimasta sempre in partita, che ci abbia provato e che forse con un altro arbitro avrebbe potuto anche fare qualcosa di più: perché rischiano di essere solo alibi, per tutti. E non fanno bene, mai.

Il bilancio è purtroppo disastroso per una squadra che fin qui era sembrata in grado di fare il salto di qualità, rimasta in corsa-Champions fino all’ultimo strappo della stagione, ma che nel momento clou ha dovuto fare i conti con la realtà: dura, molto dura. Con questa rosa non si va da nessuna parte.Resta la porta lasciata aperta dall’Europa League, unica strada per accedere alla gloria con una semifinale di andata che si giocherà all’Olimpico contro il Bayer Leverkusen: il ritorno sette giorni dopo in Germania. Oramai per la Roma conta solo quello.

Ma è già tempo di pensare al futuro, perché quanto visto in questo ultimo flash di campionato, mostra tutte le falle di una barca che non affonda solo per inerzia. L’ingresso finale di Missori, Tahirovic e Pisilli è il segnale che Mourinho ha voluto mandare alla società: della serie così non si va da nessuna parte. E qui la proprietà dovrà decidere cosa vorrà fare da grande: perché se i Friedkin dovessero decidere di andare avanti con Mourinho, è chiaro che il prossimo anno dovrà essere tutta un’altra Roma. Una squadra che, al netto dei giovani talenti della Primavera, qui i problemi sono altri.

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