FEYENOORD-ROMA 1-0. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
La Roma torna dall’Olanda con una sconfitta immeritata e due grossi problemi da risolvere che portano i nomi di Abraham (4) e Pellegrini (4). Il primo è un ectoplasma che cammina. Anzi, pare che passeggi. Sempre avulso dal gioco, mai reattivo, spesso inconsistente e assente in area, dove non fa un movimento da centravanti che è uno. Non attacca mai la porta, non va sui crossi che arrivano. Niente. Il capitano sbaglia il rigore del possibile vantaggio (che sicuramente avrebbe cambiato la partita) ma, soprattutto, non indovina una giocata e sembra addormentato, quasi fosse vittima di un incantesimo. Tanto che nell’intervallo Mourinho (6) perché, comunque, la squadra avrebbe meritato il pari) lo sostituisce con il ben più reattivo Wijnaldum (6), che non fa chissà che, ma almeno è partecipativo e prova anche a fare gol.
L’1-0 è rimontabile, a patto, però, che fra una settimana la Roma giochi in undici e non con due uomini in meno come le è capitato per gran parte della gara di Rotterdam e anche per molte partite degli ultimi tempi. Pure lo spento Belotti (5,5) è meglio del ben più spento Abraham, perché almeno lotta e combatte su ogni pallone. Poi, se vorrà ribaltare il punteggio e qualificarsi alle semifinali, la Roma dovrà anche ritrovare al meglio Spinazzola (5), molto deludente in Olanda e stare più attenta in fase difensiva con Zalewski (5,5), che ancora una volta si è fatto saltare nell’azione che si è chiusa con il gol del Feyenoord. Quando deve coprire e si trova sulla fascia destra il ragazzo si mette sempre male con il corpo e lo saltano sempre allo stesso modo. Meno male che in mezzo Smalling (6,5) chiude tutto e tutti e ancora una volta è il migliore in campo, stasera insieme a Cristante (6,5), onnipresente a centrocampo e anche in attacco. Sufficiente Matic (6), che inizia bene e prosegue malino, ma il suo peso si sente. Così così Dybala (5,5), che sbaglia qualche appoggio e si fa anche male. Una perdita che si rivela pesante soprattutto dopo che Pellegrini sbaglia il rigore che, se ci fosse stato, avrebbe calciato lui, forse con un altro esito, chissà. Al suo posto è entrato El Shaarawy (5,5), che è partito alla grande per poi scomparire col passare dei minuti e fallire anche due occasioni da gol: una di testa nel primo tempo, una di piede, ancora più clamorosa, nel secondo. In difesa è tornato Ibanez (6), che ha giocato bene ed è stato sfortunato in quel colpo di testa respinto sulla linea che poteva diventare il gol dell’1-1. Bene Mancini (6), anche se in due o tre occasioni è apparso indeciso sul da farsi e anche Rui Patricio (6), incolpevole sul gol anche perché coperto e infastidito da un avversario tenuto in gioco da Spinazzola.
Infine una nota scaramantica, che in una serata anche sfortunata come quella di Rotterdam ci piace sottolineare: la maglia nera porta male alla Roma. Speriamo che lo si faccia presente all’Adidas per la prossima stagione.