ROMA-SALISBURGO. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Avevo timore, dopo l’andata persa meritando di vincere. La traversa di Dybala, a frustrarti l’esultanza, mi ha spaventato ulteriormente. Invece eccola, la Roma di Mourinho, cui il portoghese ha trasmesso la capacità di vincere questo tipo di partite.
Dopo domenica, confermato Spinazzola: penso si possa dire che Mourinho abbia a disposizione, per la prima volta, il giocatore che si aspettava quando firmò per la Roma. Dirompente.
Dybala c’è: il goal al volo, per molti altri, si sarebbe trasformato in un pallone lisciato o calciato in curva. Quando va in campo è una sentenza.
L’uomo copertina è però Belotti, finalmente Belotti. In inverno ha approfittato della sosta mondiale per fare la preparazione saltata in estate: eccoli, i risultati.
Il Gallo non sarà mai Pruzzo o Batistuta ma infiamma l’Olimpico: perché la butta dentro, innanzitutto, ma anche perché incarna quello spirito testaccino che da lui ci si aspettava, lottando su ogni pallone come fosse l’ultimo.
Se ne parlerà forse meno per la poca appariscenza ma la prestazione di Matić è di quelle che determinano le partite e fanno godere gli allenatori.
Il numero 8 contrasta e ripulisce palloni fino all’ultimo secondo in cui si trova a guidare il centrocampo, affiancato dal sempre infaticabile Cristante.
Insisto con la mia predilezione per Zalewski a destra: partita in alcuni momenti timida la sua e con qualche cross di troppo addosso agli avversari. Ma quando la fa girare bene, dal suo piede parte una sfera sempre insidiosa per le difese.
Una citazione la merita anche capitan Pellegrini, alla probabilmente miglior prova di stagione. Al netto di un paio di lanci sbagliati, contrasta e crea, come in occasione del 2-0 con la giocata che lancia Spinazzola.
In una serata che vede Rui Patricio praticamente inoperoso – un paio di cross morbidi, divenuti pericolosi, avrebbero richiesto la sua uscita – gli unici patemi difensivi li “regala” Ibanez: prestazione raggelante; ogni volta che deve marcare l’uomo, la prende l’avversario, senza considerare che rischia subito di farsi cacciare.
Nel 2023, all’Olimpico ha segnato solo la Cremonese. Perché, con tutti gli effettivi che stanno tornando, si rivede una squadra di Mourinho.
Difesa rocciosa e poco o nulla concesso agli avversari; davanti, la qualità dei singoli a fare il gioco: negli ultimi 39 anni, l’unica volta che hai vinto il campionato – con diversi interpreti nettamente migliori – lo hai fatto nello stesso, identico modo.