NAPOLI-ROMA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI
Basterà il fischio d’inizio di Orsato a farci parlare soltanto di chi veste la maglia della Roma e non di chi l’ha tolta, molto probabilmente, per sempre?
Prima di stasera, Dybala e compagni una cosa l’avevano già dimostrata: erano stati in grado di cercare e ottenere l’efficacia della prestazione senza accusare la pressione delle vicende esterne, seppure contro avversari che non hanno il nome dell’ imprendibile Napoli.
Salvo che per la presenza di Lozano nel Napoli in luogo di Elmas, le formazioni sono quelle annunciate. Gli atteggiamenti anche, con una Roma guardinga e conservativa, che cerca con comprensibile fatica il rilancio dell’azione attraverso i tocchi di prima di Dybala.
Il Napoli è tanto, quando attacca accelerando quasi troppo, da fronteggiare, per Mancini e compagni. Osimhen è un compendio di forza, accelerazioni, pericolosità di testa e piede, radar sempre acceso per individuare la zolla giusta dove ricevere il pallone, come in occasione del vantaggio che il nigeriano firma ricevendo l’assist a rientrare di Kvaratskhelia da sinistra. Tanta roba, ovviamente, ma Ibanez e Spinazzola un poco di reattività in più avrebbero potuto evidenziarla.
Detto ciò, Roma che soffre ma non si disunisce, che accusa il colpo ma non si lascia poi travolgere, anzi chiude la prima frazione di gioco creando occasioni e generando apprensione nei pressi dell’area partenopea.
La Roma torna in campo con lo stesso piglio e riesce, innalzando la qualità, a occupare la metà campo del Napoli, anche con una maggiore intensità circa i tempi di gioco. Il gol di El Shaarawy, che nasce da una gran palla di Zalewski, è splendido per il tempo dell’inserimento e perché anticipa mezza Napoli in uno spicchio d’area.
Nel finale equilibrio e una comprensibile fatica sembrano incanalare la gara verso un pareggio che la Roma merita al punto tale da farselo star stretto, invece trova il gol Simeone, sull’unico intervento in ritardo di Smalling.
Negli almanacchi ci finisce un 2-1 che il Napoli non merita del tutto, noi mettiamo agli atti una grande prestazione della Roma, che sarebbe dovuta essere più spietata sotto porta.