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DIVAGAZIONI ROMANISTE… Mezzo destro, centrale o mezzo sinistro?

di Franco BOVAIO – La nazionale restituisce alla Roma un Cristante in grande spolvero, perché sia contro l’Inghilterra che contro l’Ungheria ha giocato due ottime partite, dimostrando di essere uno di quei calciatori ai quali è sempre difficile rinunciare. Tanto è vero che sia Mourinho che Mancini lo schierano più sempre che spesso e volentieri. Perché lui, lì nel mezzo, dà equilibrio e fa quel lavoro oscuro che pochi apprezzano, che magari non ruba l’occhio agli spettatori e ai tifosi, ma che è utilissimo alla squadra. Ma la nazionale ha detto anche altro. E cioè che Cristante può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, non solo quello di centrale che fa nella Roma accanto a Matic. Che era stato preso per essere una sua alternativa e non per giocare insieme a lui, visto che hanno caratteristiche simili e che, nei progetti di Mourinho e della società, dovevano scendere in campo alternativamente accanto a Wijnaldum.

In nazionale, infatti, Cristante ha agito egregiamente anche da mezzala destra e da mezzala sinistra. Accanto a Jorginho (che è il centrale di Mancini) e Barella. Dimostrando uno spirito di adattamento e un’abnegazione fuori dal comune. Sempre al suo posto, sempre agli ordini dell’allenatore di turno, come il miglior soldato della truppa. Quello al quale bastano due parole del superiore per capire cosa deve fare.

Centrale, mezzo destro o mezzo sinistro non fa differenza. Cristante c’è sempre e raramente sbaglia partita. Per questo è diventato uno dei leader di questa Roma dei giorni nostri, nella quale si è conquistato il rispetto dei compagni e degli allenatori che ha avuto, che lo hanno apprezzato e mandato sempre in campo. Qualche volta chiedendogli anche il sacrificio di fare il centrale di difesa, come avvenne con Fonseca. Ruolo per svolgere il quale non ha proprio le caratteristiche. Ma lui, sprezzante delle brutte figure alle quali avrebbe rischiato di andare incontro, rispose “presente!” e si mise anche lì. Sarebbe il caso che tifosi e critica cominciassero ad apprezzarlo un po’ di più. Se lo merita.