LUDOGORETS-ROMA. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Male, male, male. La Roma rimedia la seconda sconfitta consecutiva e fallisce l’esordio in Europa League, dove la patch della Conference fa colore ma non risultati. Hai voglia a dire che la Roma non meritava la sconfitta perché ha creato più occasioni dei bulgari. Alla fine vince chi segna, non chi crea e non concretizza. Dunque 2-1 per loro e strada che si fa subito in salita. Anche perché in Bulgaria, come a Udine, è apparso chiaro che la Roma, così come è stata mandata in campo da Mourinho (5) all’inizio, è una squadra statica, compassata e senza idee. Che se viene presa in velocità soffre, come soffre il ritmo alto imposto alla partita dagli avversari. Matic (5,5) e Cristante (5) sono due lenti a contatto e secondo noi di loro ne deve giocare uno solo, con accanto il giovane e promettente Bove (6) che dà più dinamismo e idee (vedi il verticale per Pellegrini in occasione dell’1-1) oppure Camara (6), che è stato preso per sopperire all’assenza di Wijnaldum, il titolare deputato accanto a Cristante o Matic.
Male anche il trio difensivo (Mancini, Smalling e Ibanez), al quale diamo un 5 collettivo per gli svarioni in occasione di entrambi i gol dei bulgari. E male Zalewski (5), che stasera non è riuscito ad incidere e ad accelerare come sa. Un po’ meglio Celik (6), che senza strafare ha dato il suo onesto contributo.
Davanti male Pellegrini (5), che si è un po’ alzato la pagella con il cross-assist per Shomurodov (6), ma che si è anche mangiato due gol. Così così Dybala (5,5), bravo per un’ora, ma fuori dalla partita nell’ultima parte. Non c’è ancora Belotti (5), che paga il ritardo di condizione e lo può usare come scusante. Inesistente il contributo di Spinazzola e Volpato (5 ad entrambi). Quanto a Svilar (6) lo reputiamo incolpevole sui gol, arrivati per i buchi di chi gli stava davanti e non da lui.
Un’altra serataccia dopo Udine, figlia di una prestazione brutta, senza scusanti come il palo di Mancini sullo 0-0 e i due rigori non concessi da un arbitro mediocre ai giallorossi. Che ad Empoli, per tornare al successo, dovranno alzare il ritmo delle loro giocate.