Mourinho riscopre l’abbondanza
(IL TEMPO) Fategli fare il suo mestiere e non vi deluderà. Quello che Mourinho voleva sin dall’inizio sta diventando realtà. Prima del previsto. Perché la Roma in via di costruzione assomiglia sempre più a un «instant team» pronto per competere subito ai massimi livelli e rendere la vittoria della Conference League un punto di partenza. Conoscendolo, non appena scioglierà il silenzio che dura dalla notte di Tirana, il portoghese cercherà di frenare strategicamente sulle ambizioni giallorosse, ma è oggettivo che la rosa di quest’anno sarà di un livello superiore a quella trovata al suo arrivo. Più qualità, più ricambi in ogni reparto, più esperienza.
Da Dybala a Matic, passando al prossimo acquisto Wijnaldum fino ai possibili innesti di Belotti e Bailly (o chi per lui), sta nascendo una Roma con due opzioni «vere» per ogni ruolo. A cominciare dall’attacco. Ad oggi, in un’ipotetica formazione titolare con Pellegrini e Dybala dietro Abraham, resterebbe fuori Zaniolo. E se dovesse arrivare, Belotti sarebbe il centravanti di riserva. Un bel salto in avanti che dimostra la voglia della Roma di crescere in fretta. La fascia sinistra è l’altra zona di campo dove c’è l’imbarazzo della scelta, tra il talento sempre più evidente di Zalewski, il ritorno di un voglioso Spinazzola e Viña diventato solo una terza opzione. A destra, invece, l’affidabilità di Celik sembra nettamente superiore a quella di Maitland-Niles, per consentire a Karsdorp di rifiatare. Anche il centrocampo, con l’imminente arrivo di Wijnaldum e la possibile conferma di Veretout avrebbe poco da invidiare a quello delle big del campionato.
L’esperienza di un fedelissimo di Mou come Matic, la costanza di Cristante, l’esplosività del nuovo acquisto olandese e l’energia di Bove regalano al tecnico la possibilità di scegliere e mixare le caratteristiche diverse. La batteria dei difensori centrali, con la conferma della linea a 3, è quella meno nutrita, con il solo Kumbulla alternativa di ruolo. Ecco perché Pinto continua a tenere d’occhio le occasioni di mercato, ma intanto l’allenatore può contare sull’intesa trovata da Mancini, Smalling e Ibañez che già nella seconda parte della scorsa stagione, favoriti dal cambio di modulo e dal sistema di gioco piuttosto «conservativo», hanno mostrato più solidità. Alle spalle di Rui Patricio è arrivato il giovane Svilar che vuole mettersi in mostra. Insomma adesso, voltandosi verso la panchina, Mourinho si sente molto più confortato.