RASSEGNA STAMPATOP

Il primo match point

(IL TEMPO) Da un match point all’altro. José Mourinho si distrae per qualche ora con il tennis al Foro Italico. Anche se il torneo vero e proprio inizia oggi, il portoghese ieri pomeriggio ha fatto una capatina agli Internazionali, insieme all’inseparabile Nuño Santos. Tra selfie, autografi e incoraggiamenti dei tifosi in vista della finale a Tirana, Mou è riuscito a seguire la vittoria del suo connazionale Joao Sousa nelle qualificazioni contro l’americano Mc Donald, con tanto di complimenti finali al tennista. Prima di tornare nella zona dell’Olimpico, lo stadio che giovedì scorso lo ha fatto commuovere alla fine di Roma-Leicester, Mou ha diretto in mattinata un’alta seduta soft di allenamento in vista della gara di Firenze di domani, con i titolari di coppa che hanno seguito ancora un programma di scarico. Oggi rifinitura e partenza in treno, il tecnico ha ancora qualche ora per capire chi ha più bisogno di riposare in un gruppo che inizia ad accusare la stanchezza. Ma la Fiorentina non è il Bologna, stavolta si gioca di lunedì e la gara può rappresentare, appunto, un match point. Nonostante la vittoria di ieri della Lazio, che al momento fa scivolare i giallorossi al sesto posto, un successo al Franchi garantirebbe, in virtù degli scontri diretti, la matematica certezza di finire davanti ai viola. E se oggi l’Atalanta dovesse perdere in casa dello Spezia, la Roma sarebbe addirittura qualificata all’Europa League con due turni d’anticipo. Un incastro di risultati tutt’altro che semplice, ma vale la pena provarci perché le energie vanno risparmiate in vista della sfida di Tirana del 25 maggio con il Feyenoord. Mourinho ha già deciso di risparmiare Mkhitaryan almeno per le prossime due gare con Fiorentina e Venezia, sperando che l’ultima partita col Torino possa diventare ininfluente ed essere quindi anticipata a venerdì 20 dalla Lega. In quel caso la Roma potrebbe raggiungere Tirana già lunedì 23, visto che in ogni caso sarà obbligata dalla Uefa, come gli olandesi, a svolgere l’allenamento della vigilia della finale nel piccolo stadio albanese. Il fermento per l’appuntamento di Conference League è palpabile a Trigoria, serve un ultimo sforzo in campionato per potersi concentrare al 100% sul Feyenoord e inseguire quel trofeo che manca da 14 anni. La Roma, però, da diverse stagioni è protagonista in Europa e fa parlare di sé. Nel bene e nel male, vedi Guardiola, che ha ricordato come la squadra di Mourinho abbia «speso tanti soldi ma non è in Champions». Il rumore dei nemici si sente anche da lontano.