La Roma è salita al livello di Mou
(CORRIERE DELLO SPORT) I giornalisti inglesi hanno descritto Mourinho come un martello dopo averlo rivisto al King Power Stadium di Leicester nella sfida valida per l’andata della semifinale di Conference League. Il metodo motivazione dell’allenatore, che punta prima sulla testa e poi sugli schemi, sta dando i suoi frutti ed anche Lineker se ne è accorto, che ha sottolineato le difficoltà impreviste incontrate da Rodgers durante la partita.
Lo Special One ha trasmesso un’identità alla squadra, che può prescindere dai risultati che i giallorossi otterranno. “I progressi sono evidenti. Sono contento per quello che siamo diventati. Cinque mesi fa avremmo perso a Leicester, invece siamo qui ad accettare un risultato che magari poteva essere più favorevole”, ha commentato al termine del match.
I tifosi lo hanno eletto sin da subito capopopolo. Era il 4 maggio quando i Friedkin annunciarono il suo arrivo. In molti all’inizio avevano dei dubbi, ma forse era stato sottovalutato nonostante il suo curriculum, e lo si è capito il 9 gennaio dopo la clamorosa sconfitta contro la Juventus: “Non pensavo fosse così difficile trasmettere la mia mentalità. Qui c’è gente abituata alla comfort zone di un quinto/sesto posto. Devono essere i calciatori a salire al mio livello, non io a scendere al loro” – il commento di Mourinho nel postpartita-.
Da quel momento la Roma è cambiata ed ha collezionato 13 giornate di campionato senza sconfitta, serie interrotta sabato scorso dall’Inter. Il tecnico portoghese ha aggiunto un ingrediente decisivo, ovvero l’ingresso di Zalewski. Fondamentale è stato anche il passaggio definitivo alla difesa a 3.
Ora la Roma affronterà in casa il Leicester nella semifinale di ritorno di Conference League. Nelle ultime 28 partite all’Olimpico i giallorossi hanno perso solo contro il Real Madrid. L’obiettivo è raggiungere Tirana, dove si svolgerà la finale.