Il Bodo fa ancora male
(IL TEMPO) Altro che rivincita! Tutto come da programma, la Roma si ripete ormai all’infinito. Ogni qual volta sembra essere sulla strada giusta, sembra aver trovato uomini e meccanismi adatti per tirar su la testa, viene stesa dall’attualità che la riporta con i piedi per terra: e a dirla tuta stavolta è pure sfortunata. Poi, quella in Norvegia, sembra essere ormai una vera e propria maledizione: perché perdere in questo modo sa proprio di beffa. Due deviazioni beffarde che non fanno altro che complicare la gara di ritorno in programma tra sette giorni all’Olimpico. Nulla è perduto, ma adesso la Roma dovrà fare qualcosa di più se vuole accedere alle semifinali di Conference League.
Purtroppo il gran gol di Pellegrini non basta per portar via un successo che avrebbe fatto molto comodo nell’ottica dei 180 minuti. Ma che la trasferta sul tetto d’Europa non sarebbe stata una passeggiata era chiaro sin dalla vigilia. Non tanto per quel 6-1 sanguinoso dello scorso ottobre, quanto perle condizioni climatiche che la Roma ha trovato ad aspettarla. L’ambiente è caldo perché per i tifosi locali è la partita dell’anno, e poi c’è il meteo invece si viaggia abbondantemente al di sotto dello zero: che non fa mai piacere in questo periodo dell’anno e a queste latitudini. Resta la differenza tecnica tra le due squadre: la Roma ne ha di più è chiaro, mai padroni di casa sono squadra vera, che sa muoversi e giocare di prima il pallone.
Eppoi non mollano mai, i norvegesi sono carichi a pallettoni per quella che potrebbe essere l’unica vetrina stagionale extra confine. Il problema per Mourinho dopo il vantaggio arrivato con il gran gol di Pellegrini è che i suoi non sono riusciti a chiuderla. E poi, se è vero che la fortuna è cieca, con la Roma la sfiga ci vede benissimo. Prima la deviazione che inganna Rui Patricio su un tiro da fuori apparentemente innocuo, poi il disastro finale targato Vina. Perché, se i tuoi cambi nella ripresa sono l’uruguaiano e Shomurodov, allora può succedere di perdere partite come questa. L’attaccante non ha mai fatto una cosa degna di nota da quando veste la maglia giallorossa e ogni palla che gli passa peri piedi è persa. Ma c’è chi ieri sera è riuscito a far peggio: Vina. Entra in maniera devastante per i suoi, commette il fallo che decreta la punizione per i padroni di casa a due minuti dalla fine e poi è sempre lui sulla stessa realizzazione a deviare in rete l’autogol che fissa il risultato sul 2-1 per il Bodo. Grazie, basta così, abbiamo visto abbastanza. Ora all’Olimpico serve un’altra Roma per salvare l’unica cosa che resta a questa stagione.