ROMA-LAZIO. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Il sesto 3-0 della Roma nel derby in campionato ha un re e tanti principi. Il re è ovviamente Tammy “tre punti”Abraham (9), autore della doppietta che ha spianato la strada alla Roma e, ora, detentore del record del gol e della doppietta più veloci nel derby. Oltre che di una prestazione superba sotto ogni punto di vista, anche se si è mangiato la rete della tripletta personale. I principi sono i due che gli hanno giostrato alle spalle. Capitan Pellegrini (8), che prende la traversa dalla bandierina da cui nasce l’1-0 e della meravigliosa punizione del 3-0. E Mkhitaryan (7), che torna nel suo ruolo naturale di trequartista e illumina il gioco per tutto il primo tempo, entrando da protagonista nell’azione del gol del 2-0. Poi cala nella ripresa, ma ormai aveva già profondamente inciso sul match. L’altro principe del derby è stato Mourinho (8), che ha indovinato a togliere Zaniolo (troppo spento negli ultimi tempi) per tornare ai due trequartisti dietro ad Abraham, ha fatto bene a ridare fiducia al ragazzino Zalewski (6,5) sulla fascia sinistra e si è giustamente arrabbiato con la curva per gli “olè” alla fine del primo tempo. Quando tutto doveva ancora essere fatto.
Zalewski, dicevamo. Dopo i comprensibili tremori iniziali ha preso per mano la sua partita e l’ha giocata davvero bene. Come Karsdorp (7), un altro dei principi del derby. Sulla fascia destra ha fatto il padrone, ha fornito l’assist del 2-0 ad Abraham e si è mangiato ogni avversario. Dei tre centrali ci è piaciuto molto Smalling (7), che non ha sbagliato nulla, leggermente meno Mancini (6,5) e Ibanez (6,5), ma per piccole sciocchezze. Il primo per l’ennesimo giallo della stagione, il secondo per alcuni momenti arruffoni in una gara complessivamente buona. Tanto che anche per merito loro Immobile non si è visto. Attento e sufficiente Rui Patricio (6); ordinati e tatticamente importanti Cristante (6,5) e Oliveira (6,5); bene i subentrati Vina e Veretout. Protagonisti anche loro di questo derby del sorpasso.