EDICOLA. La medicina contro il mal di gol è una questione di Fede
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – C’è stato un periodo in cui il problema della Roma era la Dzeko dipendenza. Cioè, squadra troppo ancorata alle reti del bosniaco. Della serie: se non segna lui, non segna nessuno. Un problema. A seguire c’è stato il periodo della Dzeko decadenza. Cioè, nella squadra di Eusebio Di Francesco segnavano tutti tranne il bosniaco. Della serie: te lo avevo detto che era un pippone. Un grosso problema. Poi c’è stata la partita in casa del Chievo in cui davvero non ha segnato nessuno (seconda volta in 21 gare stagionali) e, a sorpresa, è scattato il ritornello: “Quanto manca Salah”. Scoperta la causa del mal di gol giallorosso: l’assenza di Salah, 8 reti di questi tempi lo scorso anno. Già, Salah. Ma che c’entra Salah? Se mai alla Roma stanno mancando i gol di chi è stato preso per giocare (più o meno) al posto dell’egiziano. Cioè Schick in primis poi Defrel (6 reti lo scorso anno di questi tempi…) e anche Cengiz Under. Solo che, come spesso capita, hanno sempre ragione gli assenti, o addirittura gli ex, specie quando si ha voglia di trovare una comoda, scontata soluzione al problema.
POCHI LAMPI – Così, dato che Salah ieri sera non poteva scendere in campo, Di Francesco è stato costretto ad impiegare il tridente composto da Dzeko più Schick e Perotti. Curiosità immensa per scoprire l’affidabilità sotto porta avversaria dell’inedito terzetto, chiamato a dare sostanza alle tante potenziali occasioni create sistematicamente dai compagni. Poca roba, ad esser sinceri, nella prima frazione di gara: Schick a destra, Perotti dall’altra parte e Dzeko al centro. Un paio di lampi, due mezze occasioni e nulla più. E, dato insolito rispetto al recente passato, per la Roma, sotto ritmo e con poca qualità, una scarsa produzione di occasioni anche con 4 punte tutte insieme. Un passo indietro rispetto alle precedenti esibizioni, e questo è un elemento più negativo del presunto o reale mal di gol. Al di là del rigore sbagliato da Perotti nella brutta ripresa. Solo che il calcio, lo sapete alla perfezione, è una brutta bestia e così, nonostante una prestazione insufficiente, la Roma è riuscita a vincere la partita all’ultimo respiro con il suo Comandante. Fazio, uno dei centrali della miglior difesa del campionato, non un attaccante. Ma cosa interessa chi fa gol? L’importante è che qualcuno li faccia. Si può vincere anche senza Salah, basta avere Fede…