Commissioni ridotte: la rivoluzione di Pinto inizia dai procuratori
(IL MESSAGGERO) In passato per convincere i giocatori riempiva di soldi le tasche dei loro procuratori. La Roma aveva scalato la classifica dei club più generosi con gli agenti: 19,2 milioni nell’ultimo anno, qualcuno in meno dei 20.8 riconosciuti dalla Juve, ben 103 nel quinquennio.
Non è solo per ragioni economiche che la nuova gestione della Roma ha deciso di darci un taglio, imponendo un tetto massimo del 10% alle commissioni per gli agenti dei calciatori acquistati o venduti, riconoscendo solo una delle parcelle se il procuratore è lo stesso che media tra acquirente e venditore e che tratta sull’ingaggio. Innanzitutto. per una ragione etica e per rispettare la raccomandazione della Fifa proprio sul tetto del 10%, sistematicamente non ascoltata dai club (salvo rare e virtuose eccezioni la Francia esempio). Poi è una scelta che va di pari passo con lo status del proprio allenatore: l’opportunità di lavorare con Jose Mo rinho dovrebbe essere condizione sufficiente a convincere qualungue calciatore. Ecco perché la Roma ritiene di non aver bisogno di mediazioni e l’unica commissione che a Trigoria riconoscono è quella calcolata sull’ingaggio. Logico che questo abbia creato un certo malcontento, anche perché Pinto ha aperto le porte a procuratori che da anni non facevano più affari con la Roma. Un altro avviso ai naviganti.