ROMA-GENOA. Il “Pagellario” di Franco Bovaio
Ormai è un altro calcio. Mettiamoci il cuore in pace. Ma nel dubbio è sempre contro la Roma. Questo non è cambiato. E’ come nel vecchio calcio. E non c’entra il Genoa, che è sembrato trasformato dalla cura Blessin. Come non c’entravano il Venezia, il Milan e tutte le altre. E’ proprio un problema di rapporto tra gli arbitri e il VAR che sta generando confusione e che ha creato un altro sport. nel quale la certezza del diritto non esiste più. Perché tutto e il suo contrario possono sempre accadere, generando confusione nei tifosi, che anche nella stessa partita vedono cambiare il metro di giudizio degli arbitri.
In quella di oggi Abisso ha tollerato spesso tackle, entrate, normali contrasti di gioco che fanno parte del calcio. Ma nel momento in cui è stato chiamato a rivedere l’azione incriminata è diventato severissimo. Proprio dopo il gol di Zaniolo (6 per la partita, 7 per il gol). Boh! Forse sbaglieremo noi. Ma sinceramente non ce la facciamo più ad essere continuamente tartassati dagli arbitri in questa litania che va avanti da quando è cominciato il campionato. A stare zitti e buoni si è molto educati, ma ci si rimette sempre. È ora che la società si faccia sentire nelle segrete stanze e anche nelle vie d’intorno.
Così Mourinho (6-) non ha potuto festeggiare le cento panchine in A con una vittoria che la Roma si è ridotta a cercare con decisione solo nel secondo tempo. Sprecando il primo, come troppo spesso le accade contro le medio-piccole. L’ennesimo approccio sbagliato al match è dipeso dall’aggressività del Genoa, certo, ma anche dal solito muoversi sotto ritmo dei giallorossi, sempre troppo compassati e allineati sui ritmi di gioco di Cristante (5). Che prende il pallone dai difensori, ci mette tantissimo a smistarlo e spesso lo regala anche agli avversari con passaggi approssimativi.
Brutto anche l’approccio alla gara di Oliveira (6), che si riprende intorno al 25° e che viene sostituito nel secondo tempo, quando il suo rendimento stava crescendo. L’ingresso di Veretout (6), unito a quello di Afena (5,5) ed El Shaarawy (6) ha dato più ritmo alla squadra, è vero. Ma forse ad uscire doveva essere Cristante, non il portoghese. E questo è il motivo della sufficienza stiracchiata che diamo a Mourinho. Che comunque, alla fine, la partita l’avrebbe vinta…
Bene nel complesso la difesa (Mancini-Smalling-Ibanez) alla quale diamo un 6,5 generale. Male gli esterni (Karsdorp e Maitland-Niles), che non hanno sfruttato il tanto spazio che hanno avuto, sprecando ottime possibilità di cross e assist. Per entrambi 5. Molto volenteroso Abraham (6), che si è visto anche in chiave difensiva e giocare a tutto campo. E che ha avuto anche un’ottima occasione, vanificata dalla respinta a portiere battuto di un difensore. Altrimenti avrebbe segnato. Sempre che il prode Abisso e il suo degno compare Nasca al VAR non avessero trovato il modo di annullargli il gol. Sufficiente Mkhitaryan (6), che ha provato a costruire gioco. Sempre attento Rui Patricio (6).