Mou si gode la panchina
(IL MESSAGGERO) José Mourinho ha ottenuto quello che chiedeva da inizio stagione: una rosa affidabile, formata da giocatori di personalità e carattere. I regali sono arrivati durante le prime battute di calciomercato, in anticipo rispetto ai suoi 59 anni che ha festeggiato ieri assieme a tutta la squadra e lo staff, con tanto di torta a sorpresa negli spogliatoi, candeline e spumante. La Champions, infatti, è l’obiettivo primario e per perseguirlo Tiago Pinto ha condotto a Roma Maitland–Niles e Sergio Oliveira: il primo è un esterno destro duttile in grado di giocare anche a sinistra, il secondo è una mezz’ala d’esperienza che va ad infoltire un reparto messo a dura prova nei mesi precedenti. Due giocatori che portano la rosa aspettando il rientro di Spinazzola – a quota 17 titolari, un numero accettabile – assenze permettendo – che dà l’opportunità a Mou sia di cambiare in corsa, sia di anticipare un calo fisico e mentale.
Cosa accadrà quando a fine sosta tornerà anche Pellegrini? José dovrà fare delle scelte e lasciare in panchina calciatori che fino ad oggi sono stati titolari: con la difesa a tre i potenziali centrocampisti sarebbero Oliveira, Mkhitaryan e Pellegrini (Cristante e Veretout in seconda battuta), con il 4-2-3-1, invece, resterebbe fuori solo il francese con Lorenzo che giocherebbe al centro della trequarti e Mkhitaryan esterno alto a sinistra. Discorsi simili per la difesa: con quella a quattro sono certi della maglia solo Mancini e Smalling, a tre verrà inserito uno tra Ibanez e Kumbulla (recentemente riabilitato). Mentre sugli esterni ci sono tre giocatori per due maglie, dato che Maitland–Niles ha dimostrato di poter giocare anche a sinistra. Insomma, problemi che possono solo far sorridere Mourinho, maestro nella gestione dello spogliatoio. Nel disegnare la formazione, la spina dorsale da cui partire è formata da Rui Patricio, Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham.