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Mou deve battere il passato

(IL TEMPO) I segnali del destino a volte sono strani. In una delle partite più delicate da quando siede sulla panchina della Roma, José Mourinho si gioca tre punti pesantissimi contro il club che lo ha consacrato nell’Olimpo del calcio moderno. Oggi alle 18 il portoghese cercherà di battere il suo passato e continuare a creare le basi per scrivere una nuova pagina di storia a tinte giallorosse. Missione tutt’altro che semplice soprattutto alla luce dei sei indisponibili tra infortunati e squalificati: oltre a Pellegrini ed Ed Shaarawy, lo Special One non avrà a disposizione Abrham, Karsdorp – entrambi squalificati – e Felix, ancora positivo al Covid.

In panchina invece tornerà Villar che ieri è risultato negativo a un doppio tampone ed è tornato ad allenarsi a Trigoria. Vista l’emergenza il tecnico dovrebbe tornare al 4-2-3-1 con cui aveva iniziato la stagione: Smalling affiancherà Mancini davanti a Rui Patricio, a sinistra tornerà Vina mentre sulla fascia opposta Ibanez prenderà il posto di Karsdorp. Inmediana si rivedrà la coppia titolare Veretout-Cristante alle spalle di Carles Perez, Zaniolo e Mkhitaryan. Davanti chance dal 1′ per Shomurodov, che tornerà a giocare da prima punta per sopperire all’assenza di Abraham. Per mantenere la concentrazione dopo la sconfitta di Bologna ed evitare inutili tuffi nel passato, Mourinho ha preferito saltare la consueta conferenza stampa pre partita.

Ha parlato invece Simone Inzaghi, che ha speso parole di stima nei confronti del portoghese: «Sarà un piacere incontrare l’allenatore del triplete nerazzurro. Non l’ho mai incontrato e conosciuto. So che per lui sarà speciale affrontarci. Faremo ancora più attenzione perché sappiamo le sue capacità e quello che ha fatto in tutti i club dove è stato». Non sarà una gara come le altre neanche per il tecnico interista. Quasi inevitabile dopo i ventidue anni trascorsi alla Lazio, prima nei panni di giocatore e poi come allenatore: «Tornare a Roma a me fa sempre effetto. La vivo come una gara di cartello, non più come un derby, perché mi sono calato in questa nuova sfida che si chiama Inter. Sappiamo che ci troveremo di fronte una squadra importante, guidata da un grande allenatore. Serviranno corsa, aggressività e personalità perché all’Olimpico bisogna averle queste doti se vuoi fare risultato».

Anche Dzeko vivrà una serata particolare. Dopo aver scritto il suo nome nella storia del club a suon di gol – è il terzo miglior marcatore nella storia romanista – il bosniaco torna da avversario in quella che per sei anni è stata la sua casa: «Non sarà una partita come le altre per lui, ma non ne abbiamo parlato – spiega Inzaghi – nell’ultimo giorno e mezzo si è allenato più intensamente perché non ha giocato contro lo Spezia. Sarà speciale per lui ma lo sarà anche per noi perché a Roma vogliamo fare una bella prestazione». Ad accogliere il bosniaco ci sarà l’Olimpico delle grandi occasioni: saranno più di cinquantamila i tifosi presenti sugli spalti. Per i giallorossi è il sesto sold out stagionale.

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