RASSEGNA STAMPATOP

La nuova Roma intriga Mourinho

(IL TEMPO) Quando la svolta arriva grazie all’emergenza. Una situazione tipica del calcio si apre nelle mani di Mourinho, che sprovvisto di terzini sinistri si è inventato una Roma con El Shaarawy esterno, tre centrali difensivi e due punte ottenendo prestazioni migliori e risultati: dopo il suicidio di Venezia, le due vittorie convincenti contro Genoa e Zorya fanno pensare che i giallorossi, almeno in questo momento, si ritrovino meglio in campo col nuovo assetto.

Ecco perché i sussurri trigoriani raccontano come lo Special One non abbia la minima intenzione di cambiare domani sera contro il Torino. E se il 3-5-2, che in fase di possesso diventa 3-4-1-2, diventasse addirittura lo schema fisso? A sentire Mourinho l’ipotesi è remota, ma il portoghese è un uomo pragmatico e deciderà strada facendo. La Roma ridisegnata sta funzionando soprattutto grazie al sacrificio di El Shaarawy, l’equilibratore in grado di garantire la corsa necessaria per coprire tanti metri di campo e di fornire la qualità necessaria negli ultimi metri.

Certo, un conto è difendere contro il Genoa e lo Zorya e un altro sarà farlo con avversari più attrezzati, ma il Faraone può diventare la pedina giusta da confermare in quel ruolo aspettando il rientro di Spinazzola. A beneficiare dell’assetto modificato da Mourinho sono senz’altro i centrali difensivi, che si sentono più coperti, Mkhitaryan si esprime meglio da mezzala piuttosto che da esterno puro nel 4-2-3-1 ma sono soprattutto gli attaccanti a sembrare rigenerati.

Giovedì Abraham ha trovato l’intesa ideale con Zaniolo: un tandem offensivo giovane e intrigante che merita la conferma. Tutto lascia pensare che, acciacchi di Zaniolo permettendo (ha accusato un lieve fastidio al polpaccio con gli ucraini), contro il Torino toccherà di nuovo a loro, mentre Shomurodov e Felix possono diventare due carte da giocarsi nel corso del match.

Il vero dubbio riguarda la mediana, dove mancherà un uomo fondamentale come Veretout (è squalificato) e Cristante non potrà sostituirlo, dovendo ancora negativizzarsi dal Covid come Villar. Darboe è favorito su Diawara, più difficile pensare all’avanzamento di Mancini a centrocampo. Pellegrini non sta bene ma è pronto a stringere i denti. Intanto ieri l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso il 30 giugno con una perdita di 177 milioni di euro (il risultato del consolidato è -185milioni) portata «a nuovo», ratificato la carica del nuovo Ad Pietro Berardi e approvato la proposta di incrementare fino a 460 milioni di euro l’importo massimo dell’aumento di capitale, con chiusura prorogata al 31 dicembre 2022.

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