STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

ROMA-CSKA SOFIA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – 6 su 6. La Roma vince anche la prima del girone di Conference League, affidandosi a un ampio turnover.

Si vedono Calafiori e Smalling, spazio agli attaccanti che giocano meno, cambiano i centrocampisti ma resta irrinunciabile Pellegrini: sua la prodezza che riequilibra il risultato dopo un inizio stentato, forse per i tanti cambi.

Il capitano esulta ma si preoccupa subito di recuperare palla, per far riprendere al più presto il gioco: segnali di leadership sempre più frequenti.

Una volta ribaltato il match, con un altro bel goal di El Shaarawy, sembra fatta, ma ecco l’inizio della ripresa. Roma molle, Ibanez al posto di Karsdorp soffre, Mourinho bada al sodo: fuori Diawara e Villar, dentro Cristante e Veretout.

Si migliora subito: 5 ‘ e Calafiori – timido fino a quel momento – dà un saggio delle sue qualità, scendendo sul fondo e mettendo il cross dietro a regola d’arte, per la doppietta di Pellegrini.

Shomurodov non segna ma offre un’altra grande prestazione, tra assist, occasioni e palo, dove paradossalmente calcia troppo bene. Un giocatore che tornerà utilissimo nel corso della stagione.

Segna Mancini, poi Abraham mette il punto esclamativo con la prima marcatura sotto la Sud, mentre Rui Patricio fa una paratona, non perdendo la concentrazione neppure sul 5-1.

Tutto perfetto, quindi? No, come spiega Mourinho nel post partita, ribadendo le lacune della rosa. E dando al contempo ennesima dimostrazione del perché i Friedkin non potessero scegliere meglio: “Per me divertirsi è vincere”, dice. Con buona pace di chi pensa ad altro.

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