Una Roma 4×4
(IL TEMPO) La Roma non si ferma e risponde alle altre big del campionato rimanendo con Inter, Lazio, Milan e Napoli a punteggio pieno dopo tre giornate. A Salerno fatica un tempo contro il muro alzato lì dietro da Castori, poi nella ripresa sblocca la gara e dilaga per un finale senza storia. Apre e chiude Pellegrini, migliore dei suoi, che prende per mano la squadra da capitano vero ringraziando ancora una volta Mourinho che era e resta uno dei suoi maggiori sponsor. Un tempo di sofferenza perché il fortino di casa sembrava inattaccabile.
Un 5-4-1 che di calcistico aveva davvero poco, messo lì solo per non far giocare gli avversari: l’anti-calcio per antonomasia, zero tiri in porta in un tempo. Ma la serie A è anche questa e Mourinho deve trovare il modo di affrontare anche avversari di questo livello. La sua Roma deve essere capace di affrontare situazioni simili. E lo fa nella ripresa. La sblocca dopo tre minuti Pellegrini che realizza il suo primo gol in campionato, poi dopo altri tre giri di cronometro arriva il timbro di Veretout: l’ennesimo.
Il centrocampista francese, che chiude in rete un triangolo a velocità siderale con Abraham e Miki, si trova benissimo con Cristante lì dietro che lo fa sentire libero di agire, giocare e far manovra anche offensiva. Diventa così un’arma letale nella mani di Mourinho. Il portoghese però stavolta si lecca i baffi soprattutto per il primo gol in giallorosso del suo pupillo: l’attaccante che lo Special One ha voluto fortemente a Roma per sostituire Dzeko. E Abraham non si fa aspettare molto, ma soprattutto non fa rimpiangere il bosniaco: realizza il suo primo in giallorosso e chiude la pratica a Salerno. Raccoglie l’assist di un Perez davvero in grande condizione e gira il diagonale a fil di palo senza lasciar scampo al povero Belec: gol da attaccante vero con i mille tifosi giallorossi piombati laggiù che si stropicciano gli occhi.
La trasferta a Salerno la archivia proprio l’uomo che l’aveva aperta: Pellegrini. Prima doppietta per un 4-0 che farà preoccupare più di qualcuno. Si concretizza così la terza vittoria nelle prime tre gare di campionato, un en-plein che non riusciva alla Roma dalla stagione 2013 quando sulla panchina giallorossa c’era Garcia. Ma questa è un’altra Roma, un gruppo che inizia a prender forma davvero, a giocare il suo calcio e diventa sempre più squadra. Un segnale importante in vista di una stagione molto lunga che vedrà adesso una piccola pausa per le nazionali. Alla ripresa Mourinho &Co. non dovranno perdere questa intensità e cercare di restare fedeli a quanto hanno fatto vedere finora: perché la strada è ancora lunga e piena zeppa di insidie.