EDITORIALE

ROMA-QARABAG EDITORIALE. Che bella giornata…

Prendiamo in prestito il titolo di un famoso film di Checco Zalone, non se ne vorrà a male. Che bella giornata è la sensazione che questa mattina hanno avuto al risveglio tutti i tifosi giallorossi dopo il D-Day giallorosso, quel 5 dicembre che noi tutti ricorderemo a lungo.

Che fosse una giornata con tutte le premesse giuste, questo si era capito: Da un lato, una conferenza dei servizi che dopo tanti anni giungeva finalmente ad un epilogo, il più logico e sensato, altrimenti che senso avrebbe avuto tutte le discussioni ed i ‘tira e molla’ tra la Roma ed gli enti locali. Dall’altro, una partita che comunque ci vedeva impegnati, ma che potevamo gestire autonomamente, soli ed unici padrini del nostro destino.

Ieri sera era il caso veramente di dire un clima da lupi, sia come clima che come ambiente, e cosi è stato: partita tirata, una squadra avversaria che non aveva nulla da chiedere, ma che comunque ci teneva ad onorare una competizione che per la prima volta li vedeva protagonisti ad un certo livello. Primo tempo di sofferenza, incubi del passato che sono passati davanti un po a tutti noi che li abbiamo già visti. Poi ci pensa sempre lui, Diego Perotti, oltretutto con un gol di testa. Poco dopo arriva anche il vantaggio dell’Atletico, e il profumo di primo posto incomincia ad inebriare un po tutti. Si soffre fino alla fine, come è giusto che sia, ed ecco il triplice fischio: la qualificazione è acquisita ed ora tutti a guardare gli schermi, squadra compresa. Due minuti dopo, arriva l’annuncio dello speaker… la Roma non solo è qualificata, ma anche prima! E sia chiaro, che nessuno ci ha fatto piaceri: questa qualificazione storica la Roma se l’è andata a prendere tra le mura dell’Olimpico e templi sacri del calcio come Stanford Bridge e il Wanda Metropolitano.

Ma che la serata fosse quella delle grandi occasioni era già nell’aria: verso le 19,30, arriva la conferma ad una voce che dava per positiva la Conferenza dei Servizi per il nuovo Stadio della Roma. Sono state scritte pagine e pagine su questo argomento, da tecnici e meno, solo la Roma ne ha presentate più di 5000 nel fascicolo del progetto, ma permetteteci di dire soltanto una cosa: nel 1987, Dino Viola, visionario e lungimirante presidente, aveva avuto questa idea ed aveva capito cosa poteva voler dire una casa della Roma. Oggi forse quel sogno diventa realtà.

Sarà bello tra un anno nella rubrica “Accadde Oggi” parlare di questa giornata: qualificazione storica come primi in un girone impossibile, facendo fuori una delle squadre più quotate per la finale (2 volte negli ultimi 4 anni) e mettendo alle nostre spalle i Campioni d’Inghilterra, e avendo una approvazione formale al nuovo stadio giallorosso. Lasciatecelo dire… CHE BELLA GIORNATA!!! 

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