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DIVAGAZIONI ROMANISTE… Donnarumma in prestito? Ma anche no!

Di Franco BOVAIO – Il calciomercato impazza e rincorre le sue voci. Secondo una di queste il PSG prenderebbe Gigio Donnarumma in un affare complessivo di 60 milioni di euro per poi girarlo un anno in prestito alla Roma. Perché tra i suoi pali c’è ancora Navas e non si vorrebbe creare un dualismo pericoloso per gli equilibri di spogliatoio. L’ipotesi ci appare fantascientifica e sinceramente non capiamo perché il PSG dovrebbe investire così tanti soldi sul portiere della nazionale italiana per poi privarsene per un anno e non schierarlo subito in porta.

Ma se fosse vera, da tifosi della Roma, diremmo subito no! Perché tra le file della nostra squadra ci piace vedere gente vogliosa di giocare per essa e non pacchi postali spediti a destra e a manca dai loro procuratori. Perché in maglia giallorossa vogliamo vedere calciatori che possano diventare idoli di questa tifoseria e non banderuole che sventolano nella direzione in cui tira il vento. Perché un progetto vero si costruisce con giocatori che possano affezionarsi al club in cui militano e non con chi viene per un anno sapendo già di doversene andare a fine stagione. E poi: con quale entusiasmo verrebbe Donnarumma alla Roma a queste condizioni? No, grazie. I tifosi della Roma meritano un portiere che possa farli sognare, sì, ma non a tempo. Perché loro non sono tifosi a tempo. Sono tifosi da sempre e per sempre. E lo saranno per tutta la vita.

Si obietterà: ma anche Vierchowod, ai suoi tempi, venne in prestito per un anno e con lui la Roma vinse lo scudetto. E’ vero, ma solo perché il presidente Viola, pur facendo di tutto per tenerlo, non riuscì neppure a scalfire la resistenza del collega Mantovani della Sampdoria, che volle assolutamente riportarlo a Genova. E anche perché intorno a Vierhowod c’erano fior di campioni che avevano già sfiorato lo scudetto nelle stagioni precedenti e che non lo avevano vinto per colpe non loro. E poi Vierchowod si trovò in un progetto che era stato già avviato da tre stagioni. Oggi, invece, Donnarumma non troverebbe una squadra già pronta per vincere, né un progetto di squadra avviato, ma che sta nascendo. E farlo nascere con un portiere stagionale non ci sembra proprio il modo migliore per avviarlo. Meglio prendere uno che magari è più scarso di lui, ma che sarà destinato a difendere i pali della Roma di Mourinho per tutta la sua durata. Potendo, così, attaccarsi alla maglia giallorossa, sviluppare quel senso di appartenenza che riteniamo fondamentale per arrivare poi a vincere qualcosa e per avere la percezione di essere uno dei protagonisti fondamentali del progetto di squadra che ha in testa Mourinho. Sensazione che, al contrario, il Donnarumma a prestito non potrebbe mai avere.

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