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BALDISSONI “Consapevoli della nostra forza ci siamo meritati il passaggio del turno” [VIDEO]

Questa mattina il Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni, ha parlato alla radio ufficiale giallorossa Roma Radio. Ecco le sue dichiarazioni:

Ieri è successa una cosa che non succede spesso?
“Dobbiamo cominciare a smetterla di dire così. Alla fine facciamo sì che non succedano cose positive, noi operiamo per farle succedere. Cominciamo a pensare in modo diverso”.

Non abbiamo vinto nulla. Ma c’è soddisfazione…
“Deve esserlo, non di più però, altrimenti viviamo queste situazioni come eccezionali, dobbiamo lavorare perché diventi la normalità. Avevamo difronte due squadre che per disponibilità, mezzi e risultati si ponevano davanti a noi, dobbiamo rivendicarlo con orgoglio. Consapevoli della nostra forza ci siamo meritati il passaggio del turno. E’ un passaggio per fare meglio per il futuro, renderle la normalità. Non abbiamo vinto nulla. Ma la Roma ha meritato il passaggio”.

Sì, ma è raro che in un percorso non si raccolga quello che si è meritato. La Roma ha meritato di essere la prima, ora però che diventi qualcosa di ordinario. C’è soddisfazione…
“Deve esserlo, non di più però, altrimenti viviamo queste situazioni come eccezionali, dobbiamo lavorare perché diventi la normalità. Avevamo difronte due squadre che per disponibilità, mezzi e risultati si ponevano davanti a noi, dobbiamo rivendicarlo con orgoglio. Consapevoli della nostra forza ci siamo meritati il passaggio del turno. E’ un passaggio per fare meglio per il futuro, renderle la normalità”.

E’ un modo per prendere ancora più consapevolezza, quello che è stato fatto è nella giusta direzione?
“Il calcio ed il campo è determinato molto spesso da episodi. Ci portiamo avanti, abbiamo il record di pali colpiti. Per questo dico che sono elementi a cui non dobbiamo fermarci: dobbiamo lavorare per ottenere risultati a prescindere dagli episodi. Il lavoro porta una crescita e si misura in un arco temporale medio-lungo. La squadra gioca da 4 anni la Champions e quindi c’è una crescita ed è frutto del lavoro, se continua il lavoro continua la crescita”.

Ieri è successa anche un’altra cosa contro pronostico ieri. Alla fine le cose sono andate diversamente?
“Indubbiamente non abbiamo tempo di occuparci di commenti estemporanei e quindi estranei alla conoscenza del dettagli di un’opera complessa, solo chi se ne è occupato può parlare dello stadio. E’ un progetto di  74 scatoloni diversi, 5000 pagine, quindi gli altri commenti gli abbiamo calcolati zero. Il progetto è estremamente serio, c’è stata una identificazione dell’area, poi selezionata con due amministrazioni diverse. Abbiamo raggiunto un accordo con l’Amministrazione Marino, poi con la nuova Amministrazione, che aveva un’altra idea, c’è stata una revisione del progetto. Da lì una successiva fase di Conferenza dei servizi. Immaginate quanti esami sono stati passati, dà il senso della bontà e dell’ambizione del progetto. Può essere determinante non solo per la Roma, ma anche per la città: diventerà un centro d’interesse e d’intrattenimento. Vogliamo competere con altre realtà europee. L’Italia è tagliata fuori da circuiti interessanti e moderni. Il progetto porterà Roma ad entrare in questi circuiti. E’ un’opera che io chiamo “di sistema”, nascono attraverso l’impegno di tanti, e dobbiamo includere tutte le istituzioni. L’Amministrazione ha dimostrato coerenza e determinazione per portare a compimento senza sosta e senza esitazioni. Era già in fase avanzata, perché era in Conferenza. Il lavoro svolto della Regione è stato complicato, applicando per la prima volta un nuovo sistema, un lavoro vi assicuro molto complicato. Hanno gestito con grande trasparenza, non era scontato”.

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