DIVAGAZIONE ROMANISTA… DAJE MOU
di Franco BOVAIO – Chiariamolo subito: per noi meglio Mourinho di Sarri. Come potete facilmente capire leggendo l’articolo “Lettera all’allenatore che verrà” che abbiamo qui pubblicato pochi giorni fa. E ci scusiamo per l’autocitazione, che non è mai elegante, ma che va fatta perché in quell’articolo auspicavamo proprio che arrivasse un allenatore con le caratteristiche identiche a quelle dello “special-one”. Ormai ribattezzato “special-Rome”.
E poi basta vedere l’entusiasmo che l’annuncio di Mourinho ha scatenato nella tifoseria giallorossa per capire che questa scelta, in questo momento, è quella giusta. L’ambiente Roma, depresso dagli ultimi mesi, aveva bisogno di questa scossa. E la scossa c’è stata. E anche forte. Sicuramente maggiore di quella che avrebbe dato l’arrivo di Sarri, tanto per dire.
Al punto che ci sentiamo di paragonare l’annuncio di Mourinho a quello con cui il presidente Viola comunicò il ritorno di Liedholm subito dopo il suo arrivo alla guida della Roma e a quello con cui il presidente Sensi annunciò l’arrivo in panchina di Capello per il dopo-Zeman. Come allora, con Mourinho dopo Fonseca si torna a pensare finalmente ad una Roma più attenta alla fase difensiva e più caratteriale di quella farfallona e confusionaria che abbiamo dovuto sopportare negli ultimi anni.
Ma Mourinho non basta. Perché a lui, per vincere, serve anche l’arrivo di qualche campione nei ruoli che, secondo noi e la maggior parte dei tifosi che abbiamo ascoltato, sono scoperti: quelli del portiere, del regista e del centravanti. Con un n.1 che con le sue parate porti punti in classifica, con un attaccante da 25 gol a campionato e un regista di livello internazionale il volto della Roma già cambierebbe di molto.
Anche perché sarebbero inseriti su una intelaiatura di squadra che non è da buttare. Karsdorp e Spinazzola sugli esterni vanno più che bene (e potrebbe tornare Florenzi dal prestito al PSG). Veretout è il muscolare di centrocampo dal quale Mourinho non prescinde. I quattro difensori centralini in rosa (Mancini, Smalling, Ibanez e Kumbulla) si giocheranno le due maglie da titolare dell’abituale difesa a quattro di “Mou”. Mkhitaryan e Zaniolo saranno i trequartisti o le seconde punte. Senza dimenticare El Shaarawy e Pellegrini, mentre Dzeko, a questo punto, potrebbe restare per fare la riserva del nuovo centravanti (se vorrà). Insomma, il materiale su cui lavorare c’è. Mourinho è una garanzia e il migliore che la Roma avrebbe potuto prendere in questo momento. La società è partita con il piede giusto nel costruire la sua prima squadra nel suo primo, vero, calciomercato.
Ora bisogna solo finire nel miglior modo possibile questa stagione, con le sue ultime 5 partite ufficiali, per poi gettarsi a capofitto e con entusiasmo nella prossima. A cominciare dalla preparazione estiva. Che va fatta come si deve per evitare i tanti infortuni e i crolli fisici degli ultimi anni. Ma anche sotto questo aspetto Mourinho e il suo staff, che ben conoscono il campionato e il calcio italiano, offrono ampie garanzie. Con loro, forse, riusciremo di nuovo ad uscire dalla prigionia del sogno.