ROMA-BOLOGNA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI
I tifosi pensino pure a ciò che vogliono, ovvero all’Ajax e al ritorno di giovedì prossimo che potrebbe – potrebbe, perché nulla ancora è stato conquistato – valere l’ingresso alla semifinale di Europa League. Come potrebbe, del resto, essere il contrario?
La squadra no, non deve; non dovrebbe del tutto, perlomeno: battere un Bologna che veleggia in una zona di classifica di tranquillità pressoché assoluta sarebbe il miglior viatico per arrivare bene all’appuntamento con i Lancieri, che all’Olimpico verranno a giocarsela con la mentalità di chi ricomincia da zero a zero. La stessa che dovrà avere la Roma, per inciso. Vedi che anche noi stiamo già parlando troppo dell’Ajax e poco di oggi pomeriggio?
Le scelte di Fonseca, alla fine, danno un colpo al cerchio e uno alla botte: in porta c’è Mirante, redivivo da titolare dopo settimane; davanti la triade spagnola con Pedro e Carles Perez a supporto di Mayoral ma, principale fonte di curiosità, a sinistra sulla linea mediana vediamo Reynolds: è arrivato il giorno dell’americanino di Fort Worth, Texas, nato undici giorni dopo il terzo scudetto romanista, dunque ancora diciannovenne.
Pronti via, vi faremmo sentire quanto urla Mihajlovic: questo per dire che il Bologna è sceso con l’atteggiamento e la fame agonistica di una squadra che sembra avere 24 – 25 punti, non i “tranquilli” 34 che la tengono al calduccio. Bravo e reattivo Mirante in più di una occasione, anche per la lettura anticipata in uscita.
Svagato e impreciso Pedro, che in più di un’occasione balbetta calcio: non è da lui; se questo è il suo modo di giocarsi la chance per giovedì, basterà un Mkhitaryan al sessanta per cento per relegarlo in panchina. In più, si fa ammonire per un fallo abbastanza gratuito.
Il tempo si chiude con il vantaggio della Roma: Mayoral come un lampo che squarcia il buio della fatica offensiva di tutta una frazione di gioco se ne va, salta Skorupsky, la mette in rete. Fulmineo, efficacissimo.
A cosa serve il secondo tempo? Innanzitutto a prendere atto del fatto che Reynolds comincia a chiamare il pallone presso qualche compagno, poi a cercare di capire attraverso i cambi che Roma troveremo giovedì prossimo: Mkhitaryan e Veretout per Pedro e Diawara. Quest’ultimo lo vedremo quasi certamente accanto al francese contro l’Ajax. Poi è la volta degli ingressi di Pellegrini e Karsdorp e abbiamo tutte le risposte, in pratica. Fuori Reynolds (benvenuto e una sufficienza d’incoraggiamento) e Carles Perez, che ha un po’ impattato contro la diga bolognese.
Adesso sì, dopo tre punti che comunque continuano a dar senso al campionato: testa all’Ajax. Quella giusta, possibilmente.