ROMA-UDINESE. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Ancora un successo in sostanziale scioltezza per la Roma. Con una delle compagini che fanno parte, con tutto il rispetto, della Serie “A2”.
Sempre punti da mettere in cascina sono, nell’attesa di riuscire a cavare un ragno dal buco anche in occasione di impegni più probanti e, probabilmente, determinanti per il quarto posto.
La Roma fa la sua consueta, in questi casi, ottima partita: pressa, attacca, segna presto, indirizzando la gara. La chiude un rigore, giustissimo per carità: lo avrei però di certo barattato con quello mancante una settimana fa a Torino.
Il vantaggio rilassante della Roma inizia a scoprire le mancanze giallorosse che continuano a non farmi stare tranquillo: contropiede sprecati da Deulofeu e De Paul nel primo tempo; solito eccesso di confidenza nell’uscita palla al piede – stavolta tocca a Cristante – nell’occasione in cui il numero 9 friulano rischia di riaprire una partita chiusa da tempo. Stavolta, per fortuna, Pau Lopez c’è.
Sento rumorii su Pellegrini: lo stessa che segnerebbe il 3-0, che sfiora il goal di testa, che lancia tottianamente Veretout in occasione del rigore? Che barba, che noia.
Veretout, a proposito: gioca più avanti e segna che è un piacere; con questo avversario – detto sempre con rispetto – si può anche lasciare il solo Villar a dare un’occhiata a De Paul.
Mkhitaryan non sorprende, Mancini nemmeno: personalità, ieri come contro Ronaldo; uno dei pochi, inoltre, a salvarsi nel disastroso derby di un mese fa. Ingenuo con lo Spezia in Coppa, vero: ma tutto ciò che succede dopo la sua espulsione è difficilmente ascrivibile a lui.
I cambi, atavico problema: 4 e non i 5 possibili, innanzitutto; Veretout fuori perché ammonito, bene, ma Pellegrini? Altri 10’ in campo di inutile rischio. Entra Pedro – bentornato con goal – ma una decina di minuti anche per El Shaarawy?
Questione attaccante: Borja Mayoral si muoverà pure ma… non tira mai in porta. Dzeko, quando entra, impegna Musso, fa l’assist più o meno volontario del 3-0 e si guadagna un rigore: ma siamo sempre troppo educati per esigere il nostro.
Leggo paragoni, classifiche a confronto, domande sullo scudetto… L’esperienza pare insegnare sempre poco. Testa bassa e pedalare. Torna l’Europa, finalmente, con gli scontri diretti che iniziano a far apprezzare la seconda coppa internazionale: da qui al 7 marzo la Roma si gioca tantissimo.