ROMA-SPEZIA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Tre punti di platino che non cancellano le difficoltà.
Questo, credo, dovrebbe essere il pensiero del tifoso della Roma: felice per il successo; preoccupato per lo svolgimento.
7 goal dallo Spezia (5 nei 90′) in quattro giorni, col massimo rispetto per i liguri, sono un segnale non certo da sottovalutare.
Ogni offensiva avversaria, praticamente, un goal, sviluppate in spazi sempre troppo ampi dove risiedono tutte le risposte sulla fatica della Roma a battere una delle prime nove della graduatoria.
Alla voglia di arrivare comunque al successo, fanno da contraltare errori incredibili, di nuovo, oltre al classico “braccino” del tennista.
Se alle “papere” di Pau Lopez – imbarazzante “l’assist” che fornisce a Piccoli – siamo purtroppo abituati, fa effetto il “liscio”, in occasione del 3-3, di Smalling, lontano parente del giocatore di una stagione fa. Kumbulla poi, sparito dai radar di Fonseca per settimane, stenta a riprendere lo slancio d’inizio stagione.
Mi domando comunque, sempre, se gli errori dei singoli non abbiano origine anche nel modo di stare in campo e di giocare il pallone che viene richiesto soprattutto ai difensori.
Nella giornata delle grandi assenze, decisiva la vena – ultimamente smarrita – di Spinazzola e i goal di Mayoral dopo i delittuosi errori in Coppa Italia.
Sugli scudi Pellegrini, ma non è una novità: prestazione “d’altri tempi”, con la Roma in difficoltà e lui, da capitano, a trascinarla trascurando il problema muscolare che lo affligge.
Continuo a non capire i cambi, anche se ieri le scelte erano davvero limitate: perché Cristante per Villar anziché per il deludentissimo Carles Peres? Il numero 4, a centrocampo, è un’altra cosa: serve anche un gran pallone a Spinazzola in occasione dell’azione del goal-vittoria.
Logico, invece, l’avvicendamento tra Karsdorp e Bruno Peres, col brasiliano freddo nel servire l’assist del 4-3 a Pellegrini.
Tutto si gioca in pochi minuti, dal pareggio al successo: possibile che basti una rete a determinare, in un senso o nell’altro, il destino di Fonseca? Impensabile arrivare con questa indecisione a fine stagione, vista anche la grana-Dzeko: se la società crede nel portoghese, cosa che personalmente non spero, che gli rinnovi subito il contratto.