Il complesso della Roma
(IL TEMPO) L’aggressività che non c’è. Per preparare il derby Fonseca aveva dato una chiara indicazione alla sua squadra sul principale fattore necessario per fare bella figura, ma i calciatori in campo sono apparsi del tutto molli e incapaci di reagire all’errore, un qualcosa che si è verificato già in diverse occasioni nei mesi scorsi e che è principalmente riconducibile ad una carenza di mentalità – oltre che a limiti tecnico/tattici – che non porta ad avere un atteggiamento battagliero nel momento di difficoltà.
Il buon finale di gara contro l’Inter aveva illuso tutti sul fatto che il tecnico fosse stato in grado di correggere tale punto debole e capace di trasmettere alla sua Roma la giusta dose di ambizione, pensieri letteralmente spazzati via dalla figuraccia di venerdì sera, con lo stesso Fonseca che non è stato in grado di dare una sterzata alla partita motivando i giocatori nello spogliatoio e facendo le dovute modifiche tattiche all’intervallo.
Sabato prossimo il club di Trigoria chiuderà il girone d’andata con lo Spezia di Italiano (prima c’è l’ottavo di coppa contro gli stessi liguri) ed il dato delle zero vittorie che emerge dagli scontri con le altre squadre che occupano le prime nove posizioni può essere già considerato più che allarmante. La Roma ha fatto più che bene contro le piccole della Serie A contro le quali ha costruito il suo bottino di punti, mentre è andata ko con Atalanta, Napoli e Lazio, pareggiando con Milan, Inter, Juventus, Sassuolo e Verona.
A poco più di un anno di distanza dalla 18ª giornata del campionato scorso i punti conquistati sul campo (si attende sempre l’esito del ricorso sul caso-liste) sono gli stessi, con tante, troppe, reti subite nei big match, nei quali, sin dallo scontro con il Siviglia è spesso possibile riconoscere la stessa traccia negativa nell’andamento delle gare. E a pesare sul rendimento è anche uno Dzeko che non riesce più a trascinare il gruppo nelle sfide di cartello come faceva in passato.
Da Trigoria, all’indomani della sconfitta, è emersa una grande frustrazione, uno stato d’animo condiviso da tutte le componenti della società, che si sono interrogate su come evitare di rivedere in futuro prestazioni simili. Nel punto della situazione che è stato fatto tra i Friedkin – il presidente Dan si muove con le stampelle poiché nei giorni scorsi si è sottoposto ad un intervento chirurgico di routine in Svizzera – e Pinto e tra il general manager e Fonseca (non è in discussione) si è evinto che non è accettabile perdere in tale maniera: una serata così non deve mai più accadere e nella partita di Coppa Italia con lo Spezia non si può sbagliare per non fallire uno degli obiettivi fissati ad inizio stagione. Il tempo per piangersi addosso è finito, bisogna ripartire subito.