CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-INTER. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

E’ questione di aspettative. Il mio approccio al match era innanzitutto evitare figuracce; poi evitare di perdere. Sono stato, nel mio piccolo, accontentato: di certo più di chi vedeva in questo confronto una “sfida-scudetto”.

Partita con duelli di altri tempi: interessante quello tra Mancini e Lautaro; esaltante quello tra Smalling e Lukaku. 

L’Inter ci prova: Pau Lopez sbaglia tutto con i piedi; per fortuna c’è Smalling a murare Lukaku. Poi lo spagnolo fa un grande intervento sul colpo di testa del numero 9 interista.

La Roma colpisce: consueto recupero di Veretout – regolarissimo – e solito assist di Mkhitaryan; la sblocca Pellegrini. Ancora un’ottima partita, da trequartista, per il vicecapitano. Che offre palloni ghiotti ai compagni (vedi quello per Dzeko – abulico e impreciso – a inizio ripresa) e chiude anche, in un paio di situazioni, nella propria area di rigore.

Fuori Darmian, ecco Young: per Karsdorp le cose si complicano e anche l’inerzia, favorevole alla Roma, inizia a cambiare. Dall’altro lato Spinazzola, al rientro, è già in grossa difficoltà con Hakimi. Giocatore straordinario, il numero 2 nerazzurro. 

Dopo pochi secondi della ripresa si capisce che sarà dura. Pau Lopez salva la Roma ma il goal è nell’aria: ancora una rete subita su calcio d’angolo, dove la marcatura a zona andrebbe bandita per legge.

Chi in vita sua ha visto qualche partita, sa già come andrà: se non fai qualcosa, l’Inter raddoppia. Fonseca non interviene: 2-1, scontato, per i nerazzurri. Perché complicarsi ogni volta la vita? Svirgola Vidal a due passi dalla segnatura, per fortuna: c’è ancora partita.

I cambi, finalmente. Bruno Peres è fresco e non reduce da infortunio: è già un vantaggio sull’acciaccato Spinazzola. Cristante ha brio e ritmo: quelli che mancano al Veretout della ripresa. Il numero 4 romanista, purtroppo, spreca un paio di buone opportunità: ma nel ruolo che aveva all’Atalanta offre molte più garanzie che non facendo il libero.

Garanzie che stanno diventando costanti per Villar. Che testa e che freddezza, anche al 90′ quando mette ordine, palleggiando, pressato. L’assist per il 2-2, fatto con il sinistro, è un’altra giocata importante. 

Nel frattempo, Perisic per Lautaro; Kolarov nei cinque di centrocampo, al posto di Hakimi: il campo è ora della Roma, orgogliosa.

Fonseca tarda ancora una volta nei cambi, permettendo all’Inter di pareggiare e ribaltare; Conte si spaventa e paga le sue sostituzione difensive: e dicono che gli allenatori non incidano… 

C’è il derby, venerdì. Non servono presentazioni: solo lottare con determinazione, cercando, finalmente, di battere una delle prime nove della classifica. Tutto il resto sono esigenze di mercato.

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