CROTONE-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Nel giorno dell’Epifania, spesso nefasto per i giallorossi, la Roma s’impone agevolmente sul campo dell’ultima in classifica.
Dopo la pesante sconfitta di Milano, Stroppa prova un cambio modulo: il risultato, però, è Mkhitaryan pescato solo dal sempre ottimo Villar; Miki controlla meravigliosamente e la mette in mezzo; Borja Mayoral deve solo spingere.
Giusto uno spavento con Simi su una smanacciata rivedibile di Pau Lopez, poi Cristante – tra i migliori, giocando nel suo ruolo – ruba palla e serve Borja Mayoral: botta sotto al sette imprendibile e match in ghiaccio.
Lo spagnolo si guadagna anche il rigore del 3-0; bene ancora Cristante a trovare con un grande lancio Karsdorp, abile a sua volta nel mettere in mezzo per Borja, steso da Golemic: giusto che a referto ci sia anche il nome di Mkhitaryan, l’uomo in più di questa Roma.
Finito in sostanza il match, il secondo tempo è di gestione: allenamento in vista dell’Inter per i titolari risparmiati Veretout, Dzeko e Pellegrini; preservazione da ammonizioni per il già ammonito Ibanez e il diffidato Cristante.
Finale di partita con calo fisico e mentale (emblematico Mancini): Pau Lopez fa finalmente una buona parata su Messias, ma sul seguente angolo Golemic segna tra un numero imprecisato di romanisti.
Mancini, dicevamo, la passa a Messias a tu per tu con Pau Lopez: reattivo lo spagnolo a chiudergli lo specchio, poi è Bruno Peres – incerto anche contro l’ultima in classifica – a evitare il 2-3.
Considero di solito inaccettabili cali come questi, ma va dato atto alla Roma che, in questo momento, sarebbe cercare il pelo nell’uovo.
L’errore più grande che si può fare ora, è quello di guardare la classifica: in attesa di ricorsi e gare da recuperare, la graduatoria dice -4 dalla prima, sì, ma anche +5 dal settimo posto. Testa bassa, quindi: per arrivare a un qualunque risultato sono vietati i voli pindarici.