ROMA-CAGLIARI. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Poteva finire malissimo; è andata molto bene.
Una Roma più equilibrata rispetto a Bergamo (Villar per Pellegrini dal 1’) batte il Cagliari e si gode il terzo posto natalizio.
Primo tempo di occasioni realizzate, sprecate e concesse all’avversario solo sul finire della frazione. Il solito Mkhitaryan a comandar le danze e a subire il fallo (incredibilmente non ravvisato da Pairetto jr) che costringe Rog a uscire dopo pochi minuti.
L’armeno avvia l’occasione dell’1-0 di Veretout (efficace Karsdorp nella circostanza: ma Villar la prende con il tacco?) e, come contro l’Atalanta, si nota la distonia tra la sua verve e la scarsa vena di Pedro.
Il quale si fa ipnotizzare due volte da Cragno: clamorosa soprattutto la seconda opportunità, ovviamente nata da assist di Mkhitaryan, conclusa con un pallonetto senza velleità, con Dzeko, tra l’altro, libero di segnare.
Cristante fa il libero: quando opera da centrocampista, si destreggia anche con bei lanci; quando deve difendere, assesta un paio di legnate cavandosela con un solo giallo.
Veniamo a Villar: è onestamente difficile pensare di non vederlo sempre in campo in questa fase della stagione. Il rigore concesso agli avversari è figlio dell’ingenuità, ma il resto della partita è gestito con l’intelligenza tattica di un veterano.
Bruno Peres a sinistra se la cava servendo addirittura un assist al bacio per Mayoral, che spreca l’ennesima occasione di questo suo inizio di stagione romanista. Resta per me un mistero, comunque, il non offrire indispensabile minutaggio di crescita a un talento come Calafiori.
Dall’altra parte, va dato atto a Karsdorp di aver fatto un grande inserimento in occasione del 2-1: controllo a seguire di qualità sul lancio di Ibanez e rasoterra tagliente solo da spingere in rete per uno Dzeko, fino a quel momento, opaco.
La dolente nota è l’incredibile quarto d’ora che la Roma passa a partire dal 57’. Due occasione per Simeone, una su regalo di Mancini; goal del pari di Joao Pedro; traversa ancora di Simeone, che di testa su calcio piazzato è “marcato” da Bruno Peres. Davvero un blackout inaccettabile, che avrebbe potuto indirizzare diversamente il match.
Stavolta però Fonseca è celere con i cambi, che contribuiscono a rimettere nei binari la partita: bravo Smalling ad assistere Mancini sull’angolo di Pellegrini, per il 3-1 che sembrava chiudere del tutto la contesa.
Terzo posto, due figuracce, 23 goal subìti (tanti), 7° posto nella classifica dei punti del 2020. Con queste premesse altalenanti attendiamo il 2021: da scongiurare ora, in ogni modo, una scellerata ripartenza come quelle che in troppi mesi di gennaio, compreso l’ultimo, siamo stati abituati a vedere.
Buon Natale e un 2021 di salute e felicità a tutti i lettori de “La Roma”!