Manita per ripartire
(IL MESSAGGERO) 1-5 e match quasi da pallottoliere. L’esibizione della Roma al Dall’Ara è storica: mai successo nel dopoguerra la raffica di 5 reti nel 1° tempo (solo nel 30 e nel 31). Tatticamente il Bologna sarà stato pure impresentabile (inutile la modifica dal 4-2-3-1 al 3-4-3), ma il copione di Fonseca, costretto a lasciare la panchina al vice Nuno Campos per la squalifica incassata per lo sfogo con Maresca, è il migliore della stagione. Qualità, efficacia e spavalderia. E velocità. La prestazione, insomma, è chic. Il risultato utile per restare a 2 punti dalla zona Champions (6° posto), replicando alle vittorie del Sassuolo, della Juventus e del Napoli.
Il 3-4-2-1 di Fonseca è aggressivo. Baricentro alto e gran lavoro sulla trequarti e in corsia. Ma è evidente la crescita di qualche interprete che sta ritrovando la migliore condizione fisica, a cominciare da Dzeko nel pomeriggio in cui raggiunge Amadei al 3° posto della graduatoria all time dei marcatori giallorossi: 111 gol. E da Pellegrini che ultimamente ha incassato solo critiche e offese: la sua prova è d’autore. La Roma, dunque, è bella a vedersi. E soprattutto ritrova il successo dopo aver steccato nelle 2 gare precedenti (raccolto solo 1 punto). Ma ormai non c’è da stupirsi. La rivale, se più debole, non ha scampo: in 11 partite di campionato, le 6 vittorie contro l’Udinese, il Benevento (con 5 gol, ma distribuiti), la Fiorentina, il Genoa, il Parma e adesso il Bologna. Con chi è davanti, 3 punti in 4 gare: i 3 pari contro la Juve, il Milan e il Sassuolo e il ko contro il Napoli. Non c’è stata mai partita al Dall’Ara: 3 reti nel quarto d’ora iniziale, 1 gol ogni 5 minuti.