Pellegrini: niente di rotto
(IL TEMPO) Una caviglia molto gonfia e le scorie di una settimana di polemiche da mettere al più presto da parte. Domenica non è stata di certo una giornata felice per Lorenzo Pellegrini, sbottato sui social per gli insulti rivolti a lui e alla sua famiglia dopo l’errore commesso contro il Sassuolo e uscito malconcio dal campo per un duro fallo di Obiang. Fortunatamente il centrocampista ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo l’ecografia effettuata a Trigoria: lo staff medico ha evidenziato che la caviglia destra è molto infiammata per via del colpo subito, ma non sono emerse fratture ossee o gravi lesioni ai legamenti e non è stato necessario svolgere una radiografia. Fonseca non può ancora sapere se lo avrà a disposizione per Bologna (probabilmente verrà fatta una risonanza nei prossimi giorni), ma di certo poteva andare molto peggio al numero 7 giallorosso. Quella di Pellegrini fino ad ora non è stata una stagione fortunata sia dal punto di vista dei numeri – lo score, in 891 minuti giocati, è di due assist e nessun gol – sia da quello fisico: il classe 1996 è stato colpito dal Covid e ad inizio ottobre si era dovuto sottoporre ad un intervento al naso per sfiammare i turbinati. Una delle maggiori critiche che vengono rivolte a Pellegrini è quella di non essere incisivo in zona gol sin dal suo ritorno alla Roma – nove gol segnati nelle tre precedenti stagioni, l’anno scorso ha servito anche undici assist – soprattutto per quanto aveva fatto vedere con la maglia del Sassuolo, con cui aveva raggiunto quota otto reti in una sola annata. Lo stesso calciatore sa bene che può e deve migliorare sotto porta e rispetta le critiche, senza tollerare però qualsiasi esagerazione, comprese quelle nei confronti dei compagni di squadra, che difende in qualità di vice-capitano. Altro nodo su Pellegrini, che ha voglia di riconquistare la fiducia di tutto il pubblico romanista, è quello del contratto, che scadrà nel giugno del 2022. Al momento non è iniziata neanche una trattativa per prolungare l’accordo ed eventualmente rimuovere la clausola rescissoria da 30 milioni: la palla, dopo i rinvii per il cambio di proprietà e per l’assenza del ds, è in mano a Tiago Pinto, che si insedierà ufficialmente soltanto dal 1 gennaio e ha firmato uno stringente accordo di riservatezza con il Benfica. La volontà del club è quella di rinnovare e il Ceo Fienga ha voluto far sentire il suo appoggio al ragazzo: “Come società gli siamo vicini, non solo come calciatore ma anche come uomo, non è da tutti commettere uno sbaglio e ammetterlo subito, scusandosi con coloro che potessero essersi sentire offesi. Pellegrini si è scusato – sottolinea Fienga all’Ansa – lo ha fatto, a differenza dei tanti che negli ultimi tempi hanno usato delle parole vergognose nei suoi confronti e nei confronti della sua bella famiglia. Parole che prescindono dalle critiche e dalle valutazioni calcistiche, ma mirano solo a offendere l’uomo. Lorenzo è un patrimonio della Roma e ne siamo orgogliosi”.