A PRIMA VISTACAMPIONATOTOP

ROMA-SASSUOLO. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Dicembre, andiamo, è tempo di ritrovare il passo: parafrasando il settembre dannunziano, la Roma dopo il brodino vittorioso di Europa League cerca le proteine dell’autostima da riconquistare in campionato, contro gli uomini di De Zerbi, peraltro feriti anche loro dal precedente turno di campionato: non per aver perso contro l’Inter, ma per come si sono consegnati agli uomini di Conte. Un po’ il discorso della Roma al San Paolo, insomma, con l’aggravante che Pellegrini e compagni la partita dal punto di vista agonistico non l’hanno nemmeno iniziata. 

Assenze da entrambe le parti, a cominciare da Smalling sulle cui condizioni urgerebbero puntualizzazioni e qualche aggiornamento in più. 

Nella Roma, resta per ora Mirante tra i pali, così come, in fondo, resta aperta la questione del portiere, in assoluto. Villar confermato e non poteva essere altrimenti, in mezzo; dietro, Kumbulla preferito a Juan Jesus. 

A centrocampo, più che altro, comanda Giove Pluvio; l’erba lucidissima per la tanta acqua che continua a cadere comincia a sparire, in alcune zone del campo, per cedere la scena alla fanghiglia. 

Strano, strano primo tempo, con il campo che poi si asciuga via via e l’equilibrio che la fa da padrone: si studiano, si rispettano, un po’ si temono, quindi si attaccano, o tentano di farlo, con ragionevolezza. 

Fatto sta che dopo una mezz’ora quasi sonnolenta, la partita diventa schizofrenica dal punto di vista disciplinare: espulso Pedro per somma di cartellino tutto sommato evitabili (eccessivamente severo il primo); espulso Fonseca per proteste alla fine del primo tempo, in mezzo un gol annullato a Mkhitaryan (il migliore della Roma) per un impatto tra Dzeko e Locatelli. Colpevole, nell’occasione, Pellegrini per non essersi assunto la responsabilità della conclusione, sbagliando oltretutto, subito dopo, il passaggio di ritorno a Dzeko. 

Sorprendentemente, il secondo tempo comincia con la Roma all’arrembaggio: la migliore interpretazione del momento di difficoltà. Sassuolo anonimo, poco pericoloso nonostante i cambi. Giustamente annullato il gol – esecuzione pregevole – di Haraslìn. 

Merita di portarla a casa, la Roma, anche in virtù di una risalita prestazionale, evidente, di Pellegrini, toccato durissimo sulla caviglia destra, a dieci minuti dalla fine. Non ce la fa a proseguire, dentro Diawara.

Manca un rigore per fallo di mano alla Roma? Avremmo voluto vedere qualche inquadratura in più.

Ai punti, ha senz’altro vinto la Roma: in classifica non si vede molto, nel grafico dell’autostima sì.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *