DIVAGAZIONI ROMANISTE… 4-0 e rinascita…
di Franco BOVAIO – Il pesante 4-0 di Napoli ci ha ricordato un altro 4-0 sonoramente rimediato dalla Roma da quelle parti e, rifacendoci a quello e a come poi andò la stagione giallorossa, diciamo che la sconfitta va archiviata in fretta per ripartire di slancio.
Il precedente in questione risale alla stagione 1980-81, quella della riapertura delle frontiere agli stranieri e del conseguente arrivo di Falçao. Napoli-Roma si gioca alla quinta di campionato, il 19 ottobre 1980. Nelle 4 partite precedenti i giallorossi hanno conquistato 3 vittorie e un pareggio. La classifica, dunque, è ottima. Proprio come lo era (e lo è ancora) stavolta.
A Napoli si va con buoni propositi, ma finisce 4-0 per gli azzurri con i gol di Pellegrini e Nicolini e le autoreti di Romano e Di Bartolomei. Una batosta che lascia il segno e dopo la quale tutti cominciano a criticare la Roma e lo stesso mister Liedholm. Pensate un po’.
La domenica dopo i giallorossi devono affrontare un altro scontro diretto, a S. Siro contro l’Inter e dopo il 4-0 di Napoli sono in molti a pensare che rimedieranno un’altra scoppola anche a Milano. Invece no: a S. Siro vincono 4-2 con un autogol di Bini e una tripletta del bomber Pruzzo e si rilanciano in classifica, iniziando una marcia che li porterà a chiudere il campionato con un inatteso secondo posto dietro alla Juventus. Ma solo per colpa del famoso gol annullato a Turone a Torino.
Anche quest’anno, dopo la batosta di Napoli, la Roma è attesa da uno scontro diretto con una concorrente di alta classifica, il Sassuolo, che ha un punto in più di lei e che riceverà domenica all’Olimpico. L’augurio e la speranza è che, come quaranta anni fa, anche stavolta i giallorossi riprendano il cammino che avevano iniziato prima di Napoli e facciano, poi, un grande campionato. Proprio come fecero i loro predecessori del 1980-81.
Bando alle polemiche, dunque, che sono spesso inutili, sterili e anche dannose nei confronti di una squadra che si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Per di più piegata da infortuni e menomazioni all’organico e contro un avversario che ha giocato la partita perfetta nella sera in cui non poteva proprio fallire. E sotto con il Sassuolo, contro il quale (stavolta sì) non si può sbagliare.
Perché per la Roma non deve valere il proverbio: “Vedi Napoli e poi muori”.
Come quaranta anni fa, dopo aver visto Napoli, la Roma deve rinascere. Più forte di prima!