Pedro e Micky, sognare non costa
(IL MESSAGGERO) La Roma che vola in campionato ha il volto dei parametri zero Pedro e Mkhitaryan. Per loro Fonseca ha anche cambiato modo di giocare, rinunciando definitivamente alle ali e puntando sulla loro qualità per vie centrali, a supporto di Dzeko. I risultati gli stanno danno ragione. Pedro ormai s’è trasformato in un calciatore a tutto campo mentre l’ex Arsenal ha dimostrato che sa fare tutto: trequartista, seconda punta e all’occorrenza, come accaduto a Genova nella ripresa, anche attaccante
Entrambi sono arrivati a costo zero o quasi. Al netto delle commissioni agli agenti e dei premi alla firma (3 milioni per lo spagnolo, 2 per l’ex Gunners) a livello di cartellino non è stato pagato nulla ai due club di appartenenza, Chelsea e Arsenal. In un mercato asfittico, flagellato dal crollo delle entrate dovute alla pandemia, il doppio colpo estivo è passato tuttavia sottotono. Adesso con Dzeko, i due formano uno dei terzetti più completi del campionato.
Capitolo società: facendo seguito a quanto comunicato il 6 novembre scorso, ieri il club ha dovuto comunicare i dati ufficiali in relazione all’Opa obbligatoria totalitaria promossa. Confermato il fallimento del delisting. Sulla base dei risultati definitivi, sono state portate in adesione 1.412:890 azioni, ordinarie, pari allo 0,2% del capitale sociale e all’1,674% delle azioni ordinarie oggetto dell’offerta, non sufficienti – se sommate all’86,6% del capitale sociale già detenuto – per tagliare il traguardo del 90%. A questa soglia sarebbe scattato il sell-out, ossia i Friedkin avrebbero potuto comprare il restante delle azioni, uscendo così dalla borsa. Al 95% il delisting sarebbe stato invece automatico, a seguito dell’opa residuale (squeeze-out delle minoranze). Società: dopo Rogers, ai saluti anche il capo del personale Federica Bafaro.